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Revocato il porto d’armi al deputato di Fdi Pozzolo: “Uso inappropriato, leggerezza e sottovalutazione”

Emanuele Pozzolo dice addio al porto d’armi. Il prefetto di Biella, Silvana d’Agostino, ha revocato l’autorizzazione al possesso di pistole e fucili al deputato di Fratelli d’Italia, indagato per lo sparo di Capodanno durante i festeggiamenti nella Pro Loco di Rosazza ai quali era presente anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Il provvedimento, che vieta anche al parlamentare di “detenere armi e munizioni”, è stato deciso – spiega una nota della Prefettura – a causa del “comportamento incauto” di Pozzolo, “improntato a leggerezza e sottovalutazione della pericolosità delle armi”. A Pozzolo “è stato contestato l’uso inappropriato dell’arma, poiché non ha adottato tutte le cautele necessarie ad evitare fatti anche accidentali e sinistri involontari”.

Stando a quanto ricostruito finora, attorno all’1 dell’1 gennaio, Pozzolo è arrivato nei locali per salutare e fare gli auguri ai presenti. I carabinieri e la procura di Biella sta cercando di capire in quali circostanze sia partito un colpo dall’arma, una North American arms, che il deputato aveva portato con sé. Il proiettile ha raggiunto a una gamba Luca Campana, 31 anni, genero de capo della scorta di Delmastro. Il giovane venne trasportato in ospedale, dal quale è poi stato dimesso con una prognosi di 10 giorni.

Intanto, potrebbero ridursi i tempi per la consegna dell’esito dello stub, l’esame specialistico affidato al Ris dei carabinieri, per cercare tracce di polvere da sparo tra gli indumenti. Un passaggio ritenuto importante, se non decisivo, dagli investigatori che indagano. La procura avrebbe chiesto agli specialisti del Ris di accelerare il più possibile i tempi per avere già la possibilità, all’inizio della settimana prossima, di convocare Pozzolo, al momento unico indagato nell’inchiesta con le ipotesi di reato di lesioni, accensioni pericolose e omessa custodia di armi.

Le testimonianze acquisite dagli inquirenti sembrano indicare una responsabilità diretta del parlamentare, che ha invece negato di essere stato lui a impugnare la pistola, un mini revolver, al momento dello sparo partito accidentalmente che ha ferito Campana a una gamba. “La pistola mi è scivolata dalla tasca del giubbotto” e qualcuno “l’ha raccolta e ha armato il cane”, ha detto Pozzolo nella sua dichiarazione ai carabinieri. Dall’altra, ad accusare il deputato di Fdi ci sono le dichiarazioni di Campana, che ha querelato Pozzolo, e del suocero Pablito Morello che accusano l’onorevole.

Oltre allo stub, c’è un altro accertamento chiesto dai magistrati: la perizia balistica affidata al consulente tecnico Raffaella Sorropago che ha effettuato un sopralluogo nei locali di Rosazza dove è avvenuto lo sparo. Ma di fatto la scena era già stata alterata rispetto a quanto riferito dai testimoni, alcuni tavoli erano stati spostati per mettere ordine dopo la serata. Per i risultati di questo esame ci vorrà un massimo di 60 giorni. Nei primi giorni della scorsa settimana i magistrati hanno ascoltato le testimonianze di chi era presente alla festa di Capodanno. Hanno ascoltato anche il sottosegretario Delmastro che tuttavia ha ribadito che non era presente alla scena perché si trovava fuori, nel cortile.