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“Cacciato da Gedi senza nemmeno una telefonata, non saprò mai il motivo”: lo sfogo del critico gastronominco Edoardo Raspelli

Una mossa inspiegabile e inaspettata che ha lasciato Raspelli amareggiato

Edoardo Raspelli, celebre critico gastronomico, è stato colto di sorpresa proprio mentre godeva degli applausi per la sua ultima recensione entusiastica sul ristorante di Henry Prosperi a Viareggio. A interrompere bruscamente la sua lunga collaborazione con il gruppo editoriale Gedi, che controlla giornali di rilievo come La Repubblica e La Stampa, è stata una lettera di licenziamento inviata via posta elettronica certificata (PEC), giunta solamente quattro ore dopo la pubblicazione del suo ultimo lavoro. Una mossa inspiegabile e inaspettata che ha lasciato Raspelli amareggiato.

“Di chi è la firma?” si è domandato Raspelli durante un’intervista al Gambero Rosso, sottolineando l’illeggibilità della firma sulla comunicazione di licenziamento. “So che il direttore del Gusto si chiama Luca Ferrua, ma non so che faccia abbia, che voce abbia. In questi anni ho cercato decine di volte di parlarci senza riuscirci, non risponde alle telefonate, non risponde alle mail”, ha dichiarato il critico, evidenziando la mancanza di un contatto personale, soprattutto dopo quasi quattro decenni di collaborazione.

Le motivazioni economiche addotte da Gedi per il licenziamento non hanno convinto appieno Raspelli: “Avevano provato prima ad abbassarmi il compenso? Macché, è stato un fulmine a ciel sereno”, ha affermato Raspelli, aggiungendo che le sue tariffe erano già in linea con gli standard e che non recuperava nemmeno le spese di viaggio e ristorante.

Raspelli ha quindi concluso esprimendo il suo disappunto sullo stato attuale della ristorazione, criticando la tendenza a creare piatti per stupire anziché per il palato. E ha anche messo in discussione l’attuale influenza degli “influencer” sulla critica gastronomica, sottolineando la mancanza di competenza e la presenza di interessi economici dietro molte recensioni.