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Un documentario sulla corruzione nel Cio (con un Tom Cruise fake) e complotti sul Titan: l’ultima frontiera della fabbrica dei troll russa

Un’inchiesta di Al Jazeera sul disastro del sottomarino Titan, imploso mentre cercava di compiere un viaggio negli abissi per mostrare ai suoi ricchi passeggeri i resti del relitto del Titanic, nella quale emergevano le critiche dell’Ucraina per i soldi “sprecati” e che potevano essere donati al paese in guerra contro le truppe di Vladimir Putin. C’è poi un documentario Netflix con protagonista Tom Cruise sulla corruzione del Comitato Olimpico Internazionale. Scoop internazionali, peccato che fossero dei fake. Notizie false parte di una ben più ampia campagna di propaganda della cosiddetta “fabbrica dei falsi” che usa i marchi di grandi media e case di produzione internazionali per diffondere bugie in favore del Cremlino.

Già nel giugno di quest’anno, il video attribuito ad al-Jazeera sul disastro del Titan è diventato virale su uno dei canali Telegram russi. Descriveva come gli ucraini rimproverassero l’equipaggio di aver sprecato i soldi che avrebbero potuto essere donati all’Ucraina. Il video è però stato notato dai giornalisti di Provereno.Media, un progetto di fact-checking che verifica le informazioni e smaschera fake news nell’Internet russo. Così si è scoperto che si trattava dell’ennesimo video falso che non aveva nulla a che fare con l’emittente panaraba. Dietro il fake c’era la “fabbrica di falsi” pro-Cremlino che si occupa di inserire contenuti falsi nei social russi, come copertine di riviste straniere e produce regolarmente dei video che imitano quelli di autorevoli media stranieri (Al Jazeera, Euronews, Deutsche Welle, Reuters, Fox News). I falsi vengono distribuiti nelle reti filogovernative di Telegram e ricevono in media da 500mila a 2 milioni di visualizzazioni, talvolta toccano i 10 milioni. Provereno ha motivo di credere che dietro tutto ciò ci sia un’enorme produzione finanziata dall’amministrazione presidenziale.

Il video di giugno ha attirato particolarmente l’attenzione dei giornalisti. Alla fine menzionava che uno dei morti a bordo del Titan, il miliardario britannico Hamish Harding, avrebbe sponsorizzato un progetto di documentario per Netflix intitolato Olympics Has Fallen che racconta della corruzione nel Comitato Olimpico Internazionale. Inoltre, la vicenda sembrava indagata nientemeno che da Tom Cruise. È stato mostrato anche un poster stradale del film, e gli investigatori di Provereno hanno subito sospettato che il profilo dell’attore fosse generato dall’intelligenza artificiale.

Ben presto l’indagine sulla corruzione nel CIO è stata menzionata all’interno di altri falsi diffusi attraverso i canali di propaganda russa. In totale, Provereno ha contato più di 20 foto, screenshot e video falsi che per quasi sei mesi hanno continuato a fare riferimenti al misterioso film con Tom Cruise. Siccome la fabbrica di falsi del Cremlino diffonde disinformazione principalmente sull’Ucraina e su Volodymyr Zelensky, le tracce della narrativa sul Comitato Olimpico apparivano lì. Ad esempio, in una serie di messaggi falsi di celebrità americane che chiedevano a Zelensky di “curarsi contro la tossicodipendenza”. Come afferma Ilya Ber, fondatore e redattore capo di Provereno.Media, al canale d’opposizione The Insider Live, i falsi contenevano spesso riferimenti reciproci: ad esempio, la copertina falsa menzionava un video fake che la fabbrica aveva realizzato in precedenza. “Stava prendendo forma un’enorme metanarrativa, un intero metaverso del falso”, dice Ber.

Presto sono apparsi un trailer e un teaser e poi il film stesso: quattro episodi con una durata totale di circa 40 minuti. “Questo è un video importante con una sceneggiatura seria – si meraviglia Ber – Hanno raccolto parecchio materiale.” Gli autori di Olympics Has Fallen ricordano molti scandali di corruzione sportiva avvenuti nel corso degli anni in diversi Paesi e li collegano tutti alla leadership del CIO e al suo presidente Thomas Bach. Così, nel primo episodio apprendiamo “come le organizzazioni criminali aiutino alcuni membri del CIO a derubare le federazioni sportive” e nel secondo “come vengono effettivamente distribuiti i fondi all’interno del Comitato Olimpico” e “di quali privilegi godono i membri di alto rango del CIO”. Il terzo episodio si intitola La mafia di Bach e il quarto racconta “quali privilegi riceve Thomas Bach” e “come è arrivato ai vertici del CIO, rendendo il suo potere assoluto”.

L’indagine sarebbe condotta personalmente da Tom Cruise: dietro la telecamera si sente la sua voce artificiale, simulata da una rete neurale. Appare anche nell’inquadratura, ma sono sempre spezzoni dei suoi vecchi film e programmi. Il documentario è stato pubblicato sul canale Telegram del progetto Olympics has fallen e sull’omonimo canale YouTube, dove ha ricevuto migliaia di visualizzazioni (nonostante il canale stesso abbia cinque iscritti e uno di questi è il giornalista di Provereno). Inoltre, il film è stato pubblicato su un sito appositamente registrato a questo scopo. I creatori del fake si sono anche impegnati a copiare lo stile del marchio di Netflix, rendendo il sito verosimile con loghi ufficiali e collegamenti ai veri progetti di Netflix. “I ragazzi ci hanno provato davvero, ci hanno messo il cuore”, ride Ber. “La portata è impressionante”.

Sui social sono apparse false recensioni elogiative dei principali media mondiali: Washington Post, The New York Times, BBC. Il canale Telegram del progetto ha pubblicato una selezione di post su Instagram presumibilmente creati da star come Ozzy Osbourne, Jared Leto, Miley Cyrus, Mike Tyson e David Beckham. “Ciò che abbiamo davanti a noi è una delle falsificazioni più grandi, sofisticate, intricate e allo stesso tempo creative che la fabbrica dei falsi abbia mai realizzato”, ammette Ilya Ber. “Anche se penso che sia immorale, è un lavoro incredibilmente talentuoso. La portata degli sforzi e delle risorse spese è particolarmente impressionante. Questa storia probabilmente è costata decine di migliaia di dollari”. Tuttavia, nonostante tutti gli investimenti, il progetto non è diventato famoso in Russia. È chiaro: l’intero film è raccontato in inglese senza sottotitoli, il che significa che il suo pubblico target era originariamente quello occidentale.

Abbastanza rapidamente, il sito ha attirato l’attenzione dello stesso Comitato Olimpico che ha persino rilasciato una dichiarazione ufficiale negando tutto ciò che è stato detto nel film. Successivamente il sito è stato bloccato e il video è stato rimosso da YouTube. Su Telegram “Tom e il team di Netflix” hanno pubblicato un messaggio a Thomas Bach, dove viene definito “un cartoonesco cattivo hollywoodiano”: “Sapevo che avresti perseguitato e distrutto il mio sito. Milioni di persone sanno già chi sei”. Oggi il video rimane disponibile sui social network russi Vkontakte e Telegram, ma sembra quasi dimenticato. Forse i creatori del progetto hanno esaurito i fondi, forse la sua promozione è stata interrotta apposta. O magari l’indagine fittizia di Tom Cruise sulla corruzione nel CIO avrà ancora un ruolo, ad esempio in vista dei prossimi Giochi Olimpici del 2024.