Cronaca

Patrizia Nettis, “Rispondi o butto giù il portone”: spunta l’ultimo messaggio dell’imprenditore alla giornalista

C’è un ultimo messaggio che può essere utile a chiarire il mistero della morte di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne trovata senza vita nella sua abitazione di Fasano (Brindisi) il 29 giugno. “Rispondimi. Se no butto giù il portone”: scrive alla giornalista un imprenditore, l’unico indagato per atti persecutori e istigazione al suicidio. L’ora di invio è l’1.17 del 29 giugno, poche ore prima del ritrovamento del cadavere della donna originaria di Gioia del Colle.

A diffondere il messaggio è stata la trasmissione Quarto Grado. Nell’ultima puntata è emerso anche che quando il telefono dell’indagato è stato sequestrato, l’imprenditore aveva già cancellato numerosi messaggi e telefonate con la giornalista. E quella notte ci sono altri messaggi: “Rispondi, rispondi”, “Avevo ragione io. Parlerò pure di questo”, “Quindi fai con tutti così”, scrive l’uomo a Patrizia Nettis che visualizza i messaggi fino alle 2.16. Quattro minuti dopo la donna invierà il suo ultimo messaggio indirizzato all’ex marito e rivolto a suo figlio di 9 anni: “Un bacio a Vittorio”.

Sempre la trasmissione Quarto Grado nelle scorse puntate aveva pubblicato altre chat che rivelavano uno scambio intenso di messaggi tra lo stesso imprenditore e un politico sempre la notte del 29 giugno: proprio quella notte la vittima aveva discusso con loro nei pressi della sua abitazione a Fasano, secondo un testimone, per questioni sentimentali. “Questa cosa la pagherà cara… Farò di tutto per infangarla e so già come muovermi. Io non sono un tipo vendicativo, anzi. Ma stavolta avrà una punizione esemplare”, è uno dei contenuti degli oltre 400 messaggi scambiati in più di due ore.

Intanto il consulente incaricato dalla procura di Brindisi di svolgere accertamenti tecnici nell’ambito dell’inchiesta ha consegnato la relazione sul contenuto del pc della giornalista. Lo conferma all’Ansa l’avvocato della famiglia Nettis, Giuseppe Castellaneta. “Abbiamo già fatto richiesta di entrare in possesso della relazione. L’auspicio – aggiunge il legale – è che i consulenti siano riusciti ad accedere al WhatsApp web di Patrizia. Questo è il primo obiettivo che spero si riesca a raggiungere, per far emergere la verità. Perché attraverso la lettura di quei messaggi ricevuti quella sera da Patrizia, si potranno chiarire un sacco di posizioni”. L’avvocato Castellaneta non esclude la possibilità che possa essere richiesta, per la quarta volta, la riesumazione del corpo, per eseguire l’autopsia, “valuteremo questo all’esito del contenuto della relazione”.