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Brasile, senza fissa dimora decuplicati in dieci anni: sono (ufficialmente) quasi 230mila. Lula lancia il progetto “Strade visibili”

Finire a vivere sul marciapiede è il terrore dei brasiliani. Sono molti a vedersi implorare almeno cibo, poiché le monete per l’elemosina sono quasi scomparse dalle tasche “digitalizzate” dei passanti indebitati che schivano l’invisibile Povo da rua, il popolo della strada. Da lunedì i senza fissa dimora brasiliani, però, sono più percepibili anche a Brasilia, dove il presidente Inácio Lula da Silva ha annunciato “Strade visibili”, il piano d’aiuti che prevede un investimento iniziale di 982 milioni di reais per iniziative volte a ridurre l’inquietante numero di persone che vive oggi nelle strade del Brasile. Alcuni giorni prima che il presidente Lula, con accanto il carismatico Don Júlio Lancellotti – il coordinatore della Pastorale del “Povo de rua” dell’Arcidiocesi di São Paulo – annunciasse il piano per i sem teto, l’Ipea, l’Istituto di ricerche economiche applicate, ha presentato alla stampa l’inedito studio preliminare del ricercatore Marco Antônio Carvalho Natalino, condotto per conto del Ministero della Pianificazione, sull’evoluzione del numero di persone senza un tetto.

Nell’agosto 2023 il numero dei cittadini che avevano fatto del marciapiede la propria dimora era 227.087. Il numero è più di dieci volte superiore a quello registrato nel 2013 quando si contavano 21.934 senza fissa dimora . E il numero reale deve essere ancora maggiore visto che non tutti i senzatetto sono registrati a CadÚnico, il Registro del governo federale usato da Natalino per redigere le sue drammatiche statistiche. L’Anagrafe unica è un insieme d’informazioni sulle famiglie brasiliane in situazioni di povertà e povertà estrema. Dei 96 milioni di persone presenti in CadÚnico nell’agosto 2023, 227mila erano ufficialmente registrate come senza fissa dimora. L’Ipea però avverte che questo numero non può essere considerato un censimento ufficiale della popolazione senza dimora. Nel dicembre 2022, una stima della stessa Ipea affermava che la popolazione dei senzatetto in Brasile superava le 281mila persone. Pertanto, per il 2020 e il 2021, il numero stimato della popolazione senza dimora è rispettivamente di 214.451 e 232.147 persone. Si tratta di un’espansione molto più elevata di quella della popolazione brasiliana nell’ultimo decennio, pari solo all’11 per cento tra il 2011 e il 2021, rispetto ai dati dell’Istituto brasiliano di geografia e statistica.

“Questa breve rassegna storica rende chiaro quanto siamo ancora vicini a trattare le persone di strada come, nella migliore delle ipotesi, cittadini di seconda classe”, ha affermato il ricercatore dell’Ipea alla stampa brasiliana. Per Natalino il conteggio da parte delle autorità pubbliche è strategico, altrimenti si corre il rischio di riprodurre l’invisibilità sociale di questo segmento dei brasiliani nella gestione delle politiche pubbliche. Una delle spiegazioni dell’aumento dei senza fissa dimora è dovuto al fatto che dodici anni fa nessuno era registrato come senza dimora nell’Anagrafe unica, perché non c’era neanche lo spazio per segnarlo sul modulo. Ciò che è cresciuto è il numero delle persone senza dimora registrate che ora potranno accedere ai programmi sociali recentemente annunciati dal presidente Lula. Tra le ragioni dell’aumento del numero di persone che vivono in strada, il rapporto cita le ripetute crisi economiche che il Brasile vive da quasi un decennio e che “la grave insicurezza alimentare, la fame, diventata ancora una volta un problema negli ultimi anni”. La pandemia da covid-19, secondo l’Ipea, ha poi aggravato la situazione. Le principali cause che spingono i brasiliani a vivere per strada sono i problemi con la famiglia e il partner (47,3 per cento), la disoccupazione (40,5 per cento), l’abuso di alcol e altre droghe (30,4 per cento) e la perdita della casa (26,1 per cento). Dai dati emerge che la maggioranza della popolazione senza dimora, il 68 per cento, si dichiara afro-discendente. La maggioranza dei senza fissa dimora brasiliani non vive nella città in cui è nata: il 60 per cento sono migranti e 10.586 sono stranieri, pari al 4,7 per cento del totale. “Se esiste questa situazione è colpa dello Stato. E la politica avviata qui arriva a cambiare la vita di queste persone” ha affermato Lula, assieme a padre Lancellotti che da decenni lavora con i senzatetto.