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Gaza, interrotte le telecomunicazioni nella Striscia. Israele attacca la Croce Rossa: “Da 67 giorni fallisce nel dare assistenza agli ostaggi”

Tutte le linee di comunicazione e la rete Internet sono di nuovo interrotti nella Striscia di Gaza. Lo comunicano le compagnie telefoniche palestinesi Paltel e Jawall, attribuendo la responsabilità all'”aggressione” israeliana. “Gaza è di nuovo oscurata”, scrive Paltel su Twitter. Non è la prima volta, dall’inizio della nuova fase del conflitto il 7 ottobre scorso, che i servizi di telecomunicazione nell’enclave vengono interrotti a seguito dei massicci bombardamenti. Giovedì, incontrando il il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, il ministro della difesa di Israele Yoav Gallant ha allontanato l’idea di una fine delle operazioni militari: “Per liberare Gaza da Hamas sono necessari più di pochi mesi“, ha detto. “Sarà una guerra lunga che alla fine vinceremo. Ringrazio il governo americano per il suo sostegno incondizionato”.

Nel frattempo il governo di Tel Aviv attacca la Croce Rossa per le condizioni degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas dopo l’offensiva del 7 ottobre: “Per 67 giorni”, ha detto il ministro degli Esteri Eli Cohen incontrando la presidente dell’organizzazione Mirjana Spoljaric, “la Croce Rossa ha mancato la sua missione di raggiungere gli ostaggi, mostrare che sono in vita, controllare le loro condizioni e dargli medicine. Ogni giorno che passa è un altro fallimento. La Croce Rossa deve usare tutti i canali per visitare gli ostaggi, questa dovrebbe essere la sua priorità”, ha accusato. Da parte sua Spoljaric scrive su Twitter che “al Comitato internazionale della Croce rossa deve essere garantito il permesso di effettuare visite, con dettagli pratici concordati tra le parti. Gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente”, ribadisce.