Diritti

Cannabis, a Montecitorio flash mob per una legge sulla coltivazione domestica: la questura vieta la piazza, identificati i partecipanti

Una trentina di attivisti di Meglio Legale e di altre realtà, compresa l’Associazione Luca Coscioni, hanno manifestato a Montecitorio per lanciare la raccolta firme per la proposta di legge popolare ‘Io Coltivo’, che intende consentire la coltivazione domestica fino a quattro piante di cannabis per uso personale, e la depenalizzazione dello stesso consumo personale.

Il presidio, a cui hanno preso parte anche alcuni parlamentari di +Europa, Rachele Scarpa del Partito democratico e Giulia Pastorella di Azione, è stato prima bloccato all’ingresso della piazza dalle forze dell’ordine, perché, nonostante la richiesta della piazza avanzata da Meglio Legale, la questura di Roma non ne aveva autorizzato lo svolgimento. Poi, dopo aver ottenuto di accedere all’area di fronte a Montecitorio per una foto, grazie all’interlocuzione di Riccardo Magi (+Europa) con il gabinetto del questore, gli attivisti sono riusciti a entrare nella piazza. Le forze dell’ordine hanno però identificato i partecipanti.

La proposta di legge prevede anche la creazione delle Associazioni di Coltivatori (Cannabis Social Club) con lo scopo della coltivazione della cannabis e della sua distribuzione solamente ai membri. Per quanto riguarda la decriminalizzazione, invece, dell’uso personale, la proposta prevede di consentire il trasporto fino a 30 grammi, mentre le sanzioni amministrative oggi previste, come il ritiro della patente e del passaporto, verranno abolite (resta invece punibile la guida in stato di alterazione, ndr).

Presente al presidio anche Marco Cappato: “L’associazione Luca Coscioni sostiene la proposta di legge l’iniziativa popolare anche per dare una mano a Giorgia Meloni e al suo governo perché non insistano in questo tragico errore che riempie le carceri, ingrassa le mafie e rende sempre meno sicuro il nostro Stato e le nostre società”, ha rivendicato. “Ci aspettiamo un sostegno ampio, c’è una vasta rete che va dal Partito Comunista a +Europa e i Giovani democratici di Lombardia e di Roma. Ci auguriamo che aderiscano anche a livello nazionale”, è stato l’appello lanciato da Soldo