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Ladra professionista confessa: “Dalle persiane aperte capiamo moltissime informazioni. Mi fingevo dog sitter e rubavo negli appartamenti”

Accusata di "furto con scasso, furto aggravato, traffico di beni rubati, traffico di beni rubati oltre i confini statali", la donna ha raccontato in un TikTok di aver partorito suo figlio mentre era detenuta

Almeno una volta nella vita ci siamo chiesti come ragiona un ladro. A rispondere a molte delle domande e curiosità sul tema è intervenuta l’ex scassinatrice Jennifer Gomez, che ‘vanta’ all’attivo 70 case svaligiate, per un bottino complessivo che supera abbondantemente il milione di euro. Come riportato dal New York Post, l’attuale tiktoker ha svelato i trucchi del mestiere: come agiscono i ladri d’appartamento? A natale, ad esempio, le famiglie pur di mostrare addobbi ed alberelli appena montati, lasciano aperte le persiane, commettendo un errore che, in alcuni casi, può rivelarsi fatale: “Molte persone lasciano le persiane aperte perché vogliono che le loro decorazioni siano viste, e vogliono dare un aspetto bello e accogliente alla propria casa da fuori”, ha raccontato Jennifer. Ma “ricordarsi di fare sempre una cosa semplice come chiudere tutte le persiane quando si esce è un gesto di enorme importanza. I ladri professionisti riescono a carpire un numero di informazioni che non potete neanche immaginare, solo da alcune persiane aperte: dove si trovano le camere da letto, eventuali regali esposti a vista, la presenza di un animale, perfino se l’allarme è stato impostato o meno”.

Per quanto riguarda le casseforti invece, la ragazza ha spiegato che il ‘senso di sicurezza’ dato a chi ne fa uso sia in realtà una semplice illusione, perché spesso i ‘forzieri’ sono di piccole dimensioni e quindi facilmente scassinabili: “I ladri possono letteralmente prenderle in mano e fuggire senza dilungarsi ulteriormente, aprendole con calma più tardi, una volta fuori di casa”. E ancora: “Io, ad esempio – continua l’ex ladra professionista – avevo un ragazzo che era anche un truffatore e sapeva come scassinare le casseforti. Lo pagavo ed era fatta”.

Accusata di “furto con scasso, furto aggravato, traffico di beni rubati, traffico di beni rubati oltre i confini statali”, la donna ha spiegato in un video su TikTok di aver partorito suo figlio mentre era detenuta, aggiungendo di essersi spesso finta – durante l’attività che poi le è costata la prigione – una dog sitter o un’assistente di un’anziana che si trovava ‘erroneamente in molte case sbagliate’ per poi svaligiarle. Gomez sapeva inoltre di avere dai 10 ai 15 minuti in totale per completare la rapina. Entrava, bussava a porte e finestre per assicurarsi che la casa fosse vuota pe poi entrava in azione. Un ottimo bottino – rivela – erano le camere da letto: “Conosco molti proprietari di case, soprattutto molte persone benestanti, che tengono sempre il denaro contante per un’emergenza in casa. È sempre lì con passaporti, certificati di nascita e tessere di previdenza sociale” e, dettaglio molto importante “sembra che non lo nascondano mai. È sempre in un cassetto, o in una busta in un armadio. È sempre molto accessibile”. Infine ha affermato che l’orario prediletto per introdursi nella case delle persone va dalle 8 alle 11 del mattino, quindi quando la gente lavora. Dopo la pandemia però, l’incremento dello smart working ha messo a dura prova la sua “formula”.

@jenjen.gomez

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