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Nuova Zelanda, dietrofront del governo sul bando al fumo per i nati dal 2008. I medici criticano la scelta

Il nuovo governo di centrodestra in Nuova Zelanda fa marcia indietro sulla legge che vieta alle nuove generazioni di fumare sigarette ed altri prodotti a base di tabacco. Lo riportano i media locali. Il fumo è la principale causa di morti prevenibili nel Paese e la legge mirava a impedire alle giovani generazioni di prendere il vizio. La legislazione – introdotta sotto il precedente governo guidato da Jacinda Ardern e approvata nel 2022 – avrebbe vietato la vendita di sigarette a chiunque sia nato dopo il 2008. Le misure includevano la limitazione del numero di rivenditori di tabacco che la riduzione del livello di nicotina nelle sigarette.

La coalizione di centrodestra al governo – formata dal Partito Nazionale di centrodestra, dal partito liberale Act New Zeland e dal conservatore New Zeland First – ha scelto di non procedere con l’approvazione delle misure e di utilizzare gli introiti derivanti dalle tasse sul fumo per finanziare il taglio delle imposte. La marcia indietro è stata criticata da medici ed esperti di salute pubblica, soprattutto perché avrà conseguenze sulle comunità autoctone dei Maori dove il tabagismo è molto diffuso. Con l’approvazione di queste leggi antifumo, i modelli statistici hanno previsto che si sarebbero potute salvare 5mila vite.