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Shiva resta in carcere dopo la sparatoria: il Riesame respinge la richiesta degli avvocati del trapper

I fatti risalgono all'11 luglio, giorno in cui Shiva ha subito un agguato da parte di due componenti di una crew rivale, con a capo il rapper Rondo da Sosa

Il trapper Shiva deve restare in carcere. A nulla è servita la mediazione della difesa di Andrea Arrigoni – questo il vero nome dell’artista – che si è visto respingere dal Tribunale del Riesame di Milano la richiesta di rivalutare la pena detentiva dal carcere agli arresti domiciliari per la sparatoria avvenuta davanti alla sua casa discografica a Settimo Milanese. “Rispetto il Tribunale – afferma uno degli avvocati -, ma non condivido la decisione. Credo la permanenza in carcere sia del tutto immotivata ed esagerata. Un conto è il processo e un conto è la carcerazione preventiva”.

I fatti contestati al trapper risalgono all’11 luglio, giorno in cui Shiva ha subito un agguato da parte di due componenti di una crew (musicale) rivale, la “Seven Zoo“, con a capo il 21enne Rondo da Sosa. Tra i due gruppi, guidati rispettivamente da Shiva, noto come il ‘Principino di Milano’, e Rondo, cantante drill, c’è una rivalità palpabile. I sostenitori di Shiva, noti come i “Santana” e riconoscibili dal colore rosso, sono in netta contrapposizione con quelli di Rondo, che si identificano con il colore blu. L’aggressione nei confronti di Arrigoni è avvenuta presumibilmente proprio per mano di individui affiliati alla crew avversaria e gli ha causato la frattura della sua mandibola.

Subita l’aggressione, Andrea, come si vede da un video che è rimbalzato su tutti i social, ha tirato fuori un’arma da fuoco ed ha sparato diversi colpi ai due fuggitivi, nonché lottatori di MMA (arti marziali miste), ferendone uno alla gamba. Ed è su questo dettaglio che i legali del 24enne hanno insistito, sostenendo che i proiettili non hanno colpito organi vitali appositamente. Eventualmente – spiegano – si potrebbe parlare di eccesso colposo in legittima difesa, perché aggredito da “due personaggi pericolosissimi”. Il ragazzo è finito in carcere lo scorso 26 ottobre, ricevendo solidarietà da moltissimi artisti dello scenario rap-hip hop che, sui social e durante le esibizioni dal vivo, hanno intonato “Free Shiva”.