Diritti

“Se domani non torno, distruggi tutto”. Il presidio alla Sapienza per Giulia Cecchettin: “Violenza giustificata e normalizzata”

Sono diverse centinaia le ragazze e i ragazzi che si sono riuniti in piazzale Aldo Moro, a Roma, per la manifestazione organizzata dall’associazione Sinistra Universitaria Sapienza davanti all’università. “Per ricordare con rabbia e con amore Giulia Cecchettin e tutte le vittime del patriarcato”, scrivono. Si tratta di “un’iniziativa che non ha però colori politici”, spiegano i coordinatori di Su. “Se domani non torno, distruggi tutto” si legge su uno striscione. La citazione è tratta dalla poesia contro la violenza di genere scritta dall’attivista peruviana Cristina Torres Cáceres.
“Non faremo minuti di silenzio. Bruceremo tutto”, sottolineano. “Quanti sacrifici ancora sull’altare del patriarcato?”, è la domanda di una ragazza scritta su un cartello. E poi ancora “Rest in Power”, “Per Giulia e nessun’altra”. Alcune giovani accendono dei fumogeni viola. “Oggi abbiamo fatto spostare le lezioni per essere qui”, spiega Nicoletta Labarile, studentessa del corso gender studies. Tra le mani ha dei fiori. “Ci vogliamo laureare da vive. Fiori di rabbia”, si legge sul bouquet. “Ed è per tutte le sorelle che non ci sono più che dobbiamo lottare – dicono al microfono – noi siamo qui per loro. Viviamo con la costante paura di essere le prossime”. Al sit in le ragazze e i ragazzi ricordano anche che oggi è il “Transgender day of remembrance”, il giorno del ricordo per le vittime di transfobia.