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Il frullato di rana è l’ultima pericolosa moda: la ricetta spopola sui social come toccasana per la salute. Ma l’esperto avverte: “Nessuna prova scientifica”

Una nuova moda dall’assai discutibile effetto sulla salute e sull’ambiente si aggira per il Sud America

Una nuova moda dall’assai discutibile effetto sulla salute e sull’ambiente si aggira per il Sud America: il frullato di rane. Ora, immaginiamo che molti anche semplicemente per una legittima repulsa culinaria si asterrebbero dall’ingurgitare un simile prodotto (e prodotto suona come un eufemismo), ma è comunque bene mettere in guardia da quello che può risultare essere un errore assai controproducente per il proprio benessere. Venendo ai fatti, la protagonista della vicenda è la Telmatobius-culeus anche nota come la rana d’acqua del Titicaca, un animale assai grande che vive nei fiumi d’alta quota che sfociano nel lago andino da cui prende il nome.

Oltre ad essere considerata una specie in grave pericolo di estinzione dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, la rana, secondo l’”Associated Press” (AP) , è anche ritenuta da alcuni peruviani e boliviani una cura per malattie umane di vasta portata e apparentemente non correlate come l’asma, l’osteoporosi, l’affaticamento e la diminuzione della libido. Così dicono alcuni peruviani che hanno l’abitudine di trasformare gli anfibi in “frullato”. Per preparare il mix nel suo stand gastronomico nella capitale del Perù, la venditrice Maria Elena Cruz, i cui video spopolano sui social e la cui storia è stata documentata dall’AP, prende una rana da un piccolo acquario e ne sbatte la testa sul piano di lavoro finché non muore. Poi le toglie la pelle e mette la rana nel frullatore insieme a carote, alla radice di maca peruviana e al miele.

Il succo esce di colore verde chiaro. Cruz lo serve in dei bicchieri ai suoi clienti. “Vengo sempre qui a bere il frullato di rana perché fa bene ai bambini”, ha detto Cecilia Cahuana all’AP in un bar che prepara frullati di rana a Lima. “Per l’anemia, la bronchite e fa bene anche agli anziani”. Il problema è che se non bastasse il danno provocato dal trangugiare i resti trasformati in poltiglia verde di una specie in via di estinzione, i presunti effetti benefici del preparato non hanno alcun fondamento scientifico e anzi la “bevanda” potrebbe risultare controproducente. “Non ci sono prove scientifiche che confermino eventuali benefici medicinali del frullato di rana”, secondo quanto riportato dall’AP e Tomy Villanueva, preside del Medical College di Lima, ha dichiarato alla stessa AP che “il frullato di rana non ha soddisfatto gli standard della FDA per essere menzionato come medicinale”.