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Israele, l’ex premier Olmert: “Gli attacchi del 7 ottobre causati dai fallimenti di Netanyahu. Il suo governo è più pericoloso della guerra”. Su La7

Netanyahu ormai fa parte della storia. Più sarà breve questa storia, meglio sarà per Israele. I suoi fallimenti hanno causato i terribili attacchi del 7 ottobre allo Stato d’Israele”. Sono le parole dell’ex premier israeliano Edhu Olmert, intervistato in esclusiva da Chiara Proietti d’Ambra per Piazzapulita (La7).

Olmert, che è stato primo ministro dal 2006 al 2009 e leader storico del partito di destra nazionalista Likud, stronca totalmente il governo attuale: “È composto da alcuni gruppi messianici di estrema destra e il primo ministro sostiene la loro politica in Cisgiordania, che i coloni vogliono far diventare l’altro fronte di guerra in modo che in questo caos, in questo armageddon ci sarà la possibilità per loro di sbarazzarsi dei palestinesi – prosegue – Penso che questo governo sia più pericoloso della guerra. In questo momento dobbiamo concentrarci su un solo obiettivo: distruggere Hamas. E per fare questo ci vuole una leadership forte. Invece Netanyahu è più impegnato a difendersi dalle critiche pubbliche”.

E rincara: “Netanyahu è impotente e completamente dipendente. Son gli americani a dettare più o meno la linea dell’operazione militare israeliana e la leadership israeliana in realtà è affidata all’esercito. La dichiarazione di Netanyahu, secondo cui Israele avrà la responsabilità sulla sicurezza a Gaza per un tempo indefinito, riflette solo la sua incapacità totale di capire dove si trova. Noi non abbiamo bisogno di occupare Gaza, perché è contro gli interessi di Israele. Quando avremo sconfitto Hamas a Gaza – spiega – dovrà entrare una forza internazionale composta da paesi della Nato, che prenderà il controllo per un periodo limitato di tempo per ripristinare l’amministrazione civile e aiutare la ricostruzione della Striscia. Solo a questo punto l’Autorità Nazionale Palestinese potrà riprendersi il controllo di Gaza. Il problema è che il governo israeliano non vuole ritirarsi dalla Cisgiordania. Questo vuol dire che non ci sarà nessuna soluzione politica a lungo termine e questa posizione deve cambiare“.

Olmert conclude: “Israele ora deve dichiarare chiaramente che quando finirà la guerra, si impegnerà per una soluzione politica e avvierà immediatamente i negoziati con l’Autorità Palestinese per una soluzione a due Stati. Significa avere lo Stato d’Israele accanto a uno Stato palestinese coi territori del 1967, smantellando quindi le colonie in Cisgiordania e ridandole ai palestinesi“.