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Onu, Guterres: “L’attacco di Hamas non viene dal nulla, è frutto dell’occupazione”. Furia di Israele, l’ambasciatore: “Si dimetta subito”

È scontro diplomatico tra il governo di Israele e António Guterres, segretario generale delle Nazioni unite. A innescarlo un passaggio del discorso pronunciato martedì dal 74enne politico portoghese al Palazzo di vetro, in apertura della riunione speciale del Consiglio di sicurezza dedicato alla crisi in Medio Oriente: “È importante riconoscere che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione“, ha ricordato Guterres. Precisando che, come le rivendicazioni dei palestinesi “non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas”, “così questi spaventosi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva” del popolo della striscia di Gaza. Il segretario Onu ha altresì reiterato l'”appello per un cessate il fuoco umanitario” , sottolineando che “nessuna parte in un conflitto armato è al di sopra del diritto internazionale“.

Abbastanza per scatenare la reazione indignata dei rappresentanti dello Stato ebraico, a partire dall’ambasciatore all’Onu Gilad Erdad: “Il segretario generale, che dimostra comprensione per la campagna di uccisioni di massa di bambini, donne e anziani non è adatto a guidare l’Onu. Chiedo si dimetta immediatamente“, scrive su Twitter. “Il discorso scioccante alla riunione del Consiglio di sicurezza, mentre vengono lanciati razzi contro tutto Israele, dimostra definitivamente, oltre ogni ragionevole dubbio, che il segretario generale è completamente disconnesso dalla realtà della nostra regione e che considera il massacro commesso dai terroristi nazisti di Hamas in un modo distorto e immorale. La sua dichiarazione, che “gli attacchi di Hamas non sono venuti dal nulla”, esprime comprensione per il terrorismo e le uccisioni. È davvero inimmaginabile. È davvero triste che il capo di un’organizzazione emersa dopo l’Olocausto abbia simili orribili opinioni. Una tragedia!”, incalza. E conclude: “Non c’è giustificazione o senso nel parlare con coloro che dimostrano compassione per le atrocità più terribili commesse contro i cittadini di Israele e gli ebrei. Semplicemente non ci sono parole”.

Durissimo anche il ministro degli Esteri di Tel Aviv, Eli Cohen: “Non incontrerò il segretario generale dell’Onu. Dopo il 7 ottobre (il giorno dell’attacco, ndr) non c’è spazio per un approccio equilibrato. Hamas deve essere cancellato dal mondo!”, scrive sullo stesso social. Anche al Consiglio di sicurezza Cohen ha usato toni apocalittici: “L’Occidente sarà il prossimo. La guerra che ci è stata imposta non è solo la guerra di Israele. È la guerra del mondo libero“. Per Israele, ha aggiunto, “la risposta proporzionata al massacro del 7 ottobre è la distruzione totale di Hamas. Non è solo diritto di Israele distruggere Hamas, è anche nostro dovere. Per Israele è una questione di sopravvivenza. Il mondo libero dovrebbe ricordare, mai dimenticare, quello che è successo il 7 ottobre. Oggi questo barbaro terrore ha colpito Israele, domani sarà alla porta di tutti“.