Politica

Il governo si schiera con Esselunga per lo spot con i genitori separati: dopo Meloni, anche Salvini. Le proteste: “È pubblicità”

Il dibattito social sullo spot di un’azienza privata si sposta a Palazzo Chigi. A portare la pubblicità dell’Esselunga nelle stanze del governo è stata la presidente del Consiglio in persona che ha deciso di twittare per schierarsi a fianco della catena di supermercati. Il video, circolato in rete nelle scorse ore, sta facendo molto discutere per il messaggio che trasmette sui bambini di coppie separate, tanto che è stato accusato di voler far passare un messaggio contro il divorzio. La leader di Fratelli d’Italia non si è fatta perdere l’occasione per cavalcare il tema e con un tweet da campagna elettorale ha scritto: “Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante“. La capa del governo non ha mai citato direttamente l’azienda, ma ha postato uno screen del video in questione che rende quasi impossibile non cogliere il riferimento. Esselunga, tra le altre cose, è stata sponsor degli Stati generali della natalità, l’evento governativo organizzato per spingere messaggi e tematiche care alla destra di governo.

Mentre in rete sono tanti i commenti e le polemiche, la politica finora aveva evitato gli interventi anche per l’imbarazzo di dover rilanciare il messaggio pubblicitario di un’azienda privata. Per la presidente del Consiglio invece, nessun cortocircuito: Meloni, mentre è al lavoro sulla presentazione della Nadef in consiglio dei ministri e in piena crisi migranti, ha trovato il tempo di twittare la sua opinione, rimettendo in circolo la pubblicità dandole un altro picco di visibilità. E soprattutto dando il via libera alle dichiarazioni politiche (della destra in primis). Neanche il tempo infatti di postare il tweet, che subito si è accodato il leader della Lega Matteo Salvini. Che non si è risparmiato negli elogi all’azienda: “Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di amore e famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il “modello” che vorrebbero loro?”.

Poco dopo, a rilanciare il messaggio, è arrivata di corsa Michela Vittoria Brambilla, presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza. L’ex ministra berlusconiana e ora in Noi Moderati si è complimentata direttamente con la famiglia Caprotti, prorietari di Esselunga, per “l’esempio virtuoso di comunicazione” che accenderebbe il faro sul “disagio psicologico di bambini e adolescenti figli di coppie separate” “troppo spesso dato per scontato, e dimenticato, nella nostra società”. Tra chi protesta c’è invece il co-portavoce dei Verdi Angelo Bonelli: “Non si è mai visto che un presidente del consiglio intervenisse su uno spot pubblicitario facendo tweet e post sui social e, di fatto, facendo pubblicità a una società privata”, ha detto all’agenzia Adnkronos. “Ma quello della Meloni è la misura del fallimento della sua azione di governo che non solo non affronta ma sta peggiorando i problemi del Paese. Una volta che la Meloni smette di occuparsi di spot pubblicitari può occuparsi del caro vita che sta portando alla povertà sociale tante famiglie compresi figli?”. Mentre contro il messaggio dello spot si è schierato i dem Pier Luigi Bersani: “Mi sembra davvero sbagliato, in questo e in altri casi, mettere in mezzo la sofferenza dei bambini su temi delicati per scopi commerciali”.

Dopo l’intervento di Meloni, a destra è partita la gara per accaparrarsi lo spazio dando il proprio spazio in favore di quella che sostengono essere la “famiglia tradizionale”. “A me piace”, ha scritto il presidente della Liguria Giovanni Toti. Ma anche Daniela Ruffino (Azione) non è stata da meno: “Lo spot ha un merito: guarda la famiglia non più con gli occhi di chi l’ha messa in piedi, ma con lo sguardo di chi ne è il risultato e, all’improvviso, si ritrova senza più uno dei due pilastri”. Il leader di Azione Carlo Calenda, invece, se l’è presa proprio con chi parla dello spot: “Oggi la ruota della perdita di tempo della politica italiana si è fermata sulla casella spot. Cosa ci dice quello spot? Niente. Tranne che a Esselunga sanno davvero fare il loro lavoro. Siamo un branco di decerebrati e meritiamo l’estinzione”. Chi ha deciso di non commentare è invece la segretaria dem Elly Schlein: “Non voglio deludervi, ma non ho visto lo spot”, ha detto parlando con i cronisti alla Camera.