Cronaca

Milano, bocciata all’esame di riparazione con 2 vince il ricorso al Tar: “Mancava l’orale”

Contro formule ed equazioni non c’è parola che tenga. Eppure una studentessa di Milano è riuscita a invalidare la sua prova fallita all’esame di riparazione del debito in matematica perché “mancava la prova orale” del test. Il caso, documentato da ilGiorno, riguarda una ragazza di 17 anni al terzo anno delle scuole superiori, rimandata con un voto insufficiente in matematica. Durante l’esame scritto di recupero del debito lo scorso 12 luglio la studentessa ha preso una valutazione di “2” ed è stata quindi bocciata dal Consiglio di classe.

I genitori della ragazza si sono però opposti alla decisione dell’istituto e hanno fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale chiedendo l’annullamento della prova e sperando nell’ammissione della giovane al quarto anno. Nella giornata di mercoledì 20 settembre il Tar ha accolto la richiesta della famiglia della 17enne, sottolineando “i presupposti di estrema gravità e urgenza” dell’istanza presentata. A convincere il tribunale il fatto che la ragazza non avesse sostenuto una prova orale in grado di “confermare o meno” la valutazione negativa della prova scritta.

Nella sentenza si legge che “non avendo motivo di dubitare che le verifiche nella materia (matematica) operate durante l’anno scolastico si siano svolte attraverso lo svolgimento di prove sia scritte che orali”, la prova è da considerarsi invalida. Pur non essendoci norme norme specifiche che regolano gli esami di riparazione in questo senso, il principio è quello di garantire un processo di valutazione equo e omogeneo che sia coerente con le modalità utilizzate durante l’anno scolastico. La ragazza dovrà quindi presentarsi nuovamente di fronte agli insegnanti entro il 28 settembre, per completare il test in forma orale.