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Madonna di Trevignano, il Tar dà ragione alla veggente Gisella Cardia: la recinzione del campo dei rosari non si tocca

Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall'associazione Madonna di Trevignano Romano Ets-Onlus contro la disposizione dell'Ente Parco di rimuovere reti e pali che delimitano il terreno entro cui il 3 di ogni mese la veggente Gisella Cardia sostiene di vedere la Madonna

Il Tar del Lazio appoggia la veggente: la recinzione del campo dei rosari di Trevignano Romano non deve essere rimossa. Il tribunale amministrativo regionale del Lazio ha infatti accolto il ricorso presentato dall’avvocato dell’associazione Madonna di Trevignano Romano Ets-Onlus contro la disposizione dell’Ente Parco di rimuovere reti e pali che delimitano il terreno di proprietà privata con vista panoramica sul Lago di Bracciano entro cui il 3 di ogni mese la veggente Gisella Cardia sostiene di vedere la Madonna.

L’ordinanza è stata emessa il 14 settembre e va a fermare quel che era stato richiesto dall’Ente Parco di Bracciano e Martignano all’interno del quale il campo ricade e dal Comune, che ne disponevano la rimozione. Era stato l’Ente Parco stesso, a dicembre 2019, ad autorizzare Maria Giuseppa (Gisella) Scarpulla e suo marito Gianni Cardia con un nulla osta, credendo che il terreno acquistato dalla coppia da un ristoratore del posto fosse destinato a piantumazioni. Successivamente l’Ente Parco, anche in seguito ai raduni di preghiera che negli anni hanno attirato centinaia di persone, ha deciso di annullare i permessi e, dunque, la recinzione sarebbe diventata abusiva. Per ora, però, il tribunale ha dato ragione alla veggente.