Cronaca

La variante Eris continua a crescere: è prevalente per il 43,5%. Reinfezioni di Covid stabili al 39%

Contagi in crescita, nessun allarmismo ma invito alla prudenza da parte degli esperti mentre continua ad aumentare anche in Italia, come in vari altri Paesi, la prevalenza della variante EG.5, denominata Eris, che raggiunge questa settimana il 43,5%. Il dato è contenuto nell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid-19 dell’Istituto superiore di sanità. Si tratta, secondo gli ultimi studi, di una variante più resistente e con una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali (generate sia da precedenti infezioni che dai vaccini) e ciò in virtù di una particolare mutazione (F456L) avvenuta a livello della proteina Spike del virus.

In base ai dati di sequenziamento depositati sulla piattaforma nazionale I-Co-Gen, si sottolinea nel monitoraggio, nell’ultima settimana di campionamento consolidata (21 agosto 2023 – 27 agosto 2023, dati all’11 settembre 2023), si conferma per lo più la co-circolazione di ceppi virali ricombinanti omicron riconducibili a XBB, di cui il 13,9% XBB.1.5 (Kraken). Si osserva, inoltre, una predominanza di sequenze riconducibili a EG.5, discendente di XBB, pari a 43,5% (in crescita rispetto alle settimane precedenti). Alla data dell’11 settembre 2023, rileva inoltre il monitoraggio, non risultano depositati in I-Co-Gen sequenziamenti attribuibili al lignaggio BA.2.86 (denominato Pirola), oggetto di monitoraggio da parte di Ecdc e Oms e caratterizzato dalla presenza di numerose mutazioni nella proteina spike rispetto al lignaggio parentale BA.2 ed ai lignaggi XBB attualmente circolanti.

Intanto arrivano buone notizie dal fronte vaccini. “I dati degli studi clinici” sul vaccino di Moderna adattato alla variante XBB.1.5 di Sars-CoV-2 indicano che il prodotto induce “un aumento da 8,7 a 11 volte degli anticorpi neutralizzanti contro le varianti” virali “circolanti, comprese BA.2.86” ribattezzata Pirola, “EG.5” o Eris “e FL.1.5.1”.
“La raccomandazione positiva del Chmp per il nostro vaccino anti Covid-19 aggiornato – dichiara il Ceo di Moderna, Stéphane Bancel – rappresenta una pietra miliare fondamentale, considerando che osserviamo una crescente trasmissione di Sars-CoV-2 in tutta Europa. Il nostro vaccino adattato genera una forte risposta immunitaria umana contro le varianti circolanti, tra cui BA.2.86, EG.5 e FL.1.5.1, e sarà uno strumento chiave per la protezione”, assicura l’amministratore delegato. “Stiamo lavorando con i governi di tutta Europa – aggiunge – per includere il nostro vaccino aggiornato nei programmi di vaccinazione nazionali, per garantire un portafoglio diversificato che offra la scelta del vaccino e l’accesso a formulazioni in fiale monodose che possono limitare gli sprechi”.

“Moderna – si legge in una nota – ha prodotto dati clinici sul suo candidato vaccino monovalente XBB.1.5, che mostrano una risposta immunitaria contro i sottolignaggi XBB XBB.1.5, XBB.1.16 e XBB.2.3.2, oltre che a BA.2.86, EG.5 e FL.1.5”. La società insiste su questo punto, ricordando in particolare che “le autorità sanitarie pubbliche stanno monitorando attentamente la variante BA.2.86” o Pirola, “un ceppo altamente mutato” di Sars-CoV-2, “con oltre 30 mutazioni rispetto ai precedenti ceppi Omicron. Alcuni governi stanno accelerando le campagne di vaccinazione contro Covid-19 a causa del potenziale di BA.2.86 di superare l’immunità protettiva generata da una precedente vaccinazione o infezione Covid”.