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1,50 euro in più sullo scontrino per l’aggiunta di Grana sulla pizza ma nessuno sconto per la mozzarella tolta a causa di un’intolleranza. La replica del locale

Ennesimo scontrino nel mirino delle polemiche: questa volta la denuncia riguarda una pizzeria di Verona

64 euro in due per una pizza normale e qualche birra industriale“. Il giornalista Alberto Tonello si sfoga sui social circa lo scontrino ricevuto in una pizzeria di Verona, dove si è visto addebitare il costo del Grana chiesto sulla pizza in sostituzione della mozzarella per un’intolletanza al lattosio. Nessuno sconto, però, per la mozzarella tolta. Tonello scrive su Facebook: “Ho scoperto due cose antipatiche: la prima è che vendono una birra industriale a prezzi da artigianale, 7 euro una 0,4 cl è troppo. La seconda è che se aggiungi un ingrediente te lo mettono in conto, se per una allergia un ingrediente lo devi togliere, te lo fanno pagare lo stesso. Il risultato vergognoso è che una modesta salamino e carciofi, con grana in cottura, arriva a costare 13.5 euro. Una enormità per una pizza normale con ingredienti industriali e questo perché carciofi e grana te li aggiungono, la mozzarella che tolgono (che evidentemente deve essere un formaggio che non vale nulla) non te la scontano”.

Interpellato dal Gusto di Repubblica, un dipendente del locale spiega che “sul menu non sono indicati i prezzi degli ingredienti che vengono aggiunti”. E prosegue: “In genere il cliente viene avvisato a voce del supplemento ma non posso garantire che con questa persona sia stato fatto”. Sul mancato storno della mozzarella tolta aggiunge: “Le pizze con altri ingredienti sostituiti a quelli originari vengono personalizzate dall’inizio, usando una base di pizza al pomodoro semplice. Non viene tolta la mozzarella e aggiunto altro al suo posto”. Infine, un’osservazione sulle birre: “Non sono birre commerciali, che si trovano dappertutto: abbiamo una larga scelta anche perché il titolare è un appassionato”.