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Marcia indietro di Trump: non presenterà il rapporto a sua discolpa. Minacce ai giudici che lo hanno incriminato: foto e indirizzi sui social

Mentre Donald Trump annulla la conferenza stampa nella quale avrebbe dovuto presentare il rapporto con cui avrebbe provato le frodi elettorali in Georgia e chiede di spostare il processo all’aprile del 2026, si apre il caso delle minacce rivolti sui siti di estrema destra ai membri del gran jury che ha incriminato l’ex presidente degli Stati Uniti. Minacce che suscitano preoccupazione dal momento che, sempre su siti e forum pro Trump, sono stati pubblicati nomi, foto, profili sui social e persino indirizzi che i giurati che invece dovrebbero rimanere anonimi. L’ufficio dello sceriffo della contea di Fulton ha reso noto di essere “al corrente che informazioni personali dei membri del grand jury sono state condivise su diverse piattaforme”. Tra queste Truth Social, la piattaforma creata da Trump, dove uno degli utenti ha scritto: “Qualcuno dovrebbe controllare tutti questi giurati, posso garantire che ognuno di loro ha una bella D sul proprio nome”, intendendo dead, morto.

Il tutto avviene a tre giorni dalla conferenza stampa annullata da Trump, che quindi non proverà a sovvertire le basi della sua incriminazione per aver tentato di cambiare l’esito del voto nello Stato: “La conferenza non è più necessaria”, ha scritto l’ex presidente sul suo social network spiegando che i suoi avvocati preferiscono che il presunto rapporto sulle frodi elettorali venga inserito “nelle mozioni con cui ci stiamo battendo per far archiviare questa vergognosa incriminazione”. L’annuncio è arrivato dopo che è stato riportato che alcuni dei legali di Trump avevano espresso preoccupazione per la possibilità che una conferenza stampa potesse complicare ulteriormente la posizione processuale dell’ex presidente.

Intanto, sostenendo che ci vorranno anni per preparare la difesa dalle accuse, gli avvocati dell’ex presidente hanno chiesto di spostare l’inizio del processo all’aprile del 2026. E nella memoria di 16 pagine si afferma che la richiesta dell’accusa di iniziare il processo il prossimo 2 gennaio – praticamente pochi giorni prima dell’avvio delle primarie repubblicane in cui Trump è candidato – costituisce una violazione dei diritti dell’imputato ad avere un processo equo: “Questo processo non solo è complesso o insolito, è terra incognita”, si legge nella memoria facendo riferimento all’incriminazione senza precedenti di un ex presidente degli Stati Uniti e chiedendo che il giudice federale Tanya S. Chutkan aspetti fino all’autunno del 2024 per ascoltare le mozione della difesa per archiviare le accuse. Il dipartimento di Giustizia è invece convinto della necessità di condurre “un processo insieme equo e veloce” prima che lstagione delle primarie entri nel vivo. La giudice ha detto che fisserà la data per l’inizio del processo durante la prossima udienza preliminare fissata per il 28 agosto.