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Reporter di Ria Novosti “ucciso da bombe a grappolo”. Attacchi ucraini in Crimea, chiuso e riaperto il ponte che la collega alla Russia.

Il Ponte di Crimea, simbolo dell’annessione della regione alla Russia, chiuso e poi riaperto. Attacchi ucraini in Crimea che hanno portato all’interruzione della linea ferroviaria. E poi, ancora, bombardamenti nella zona di Pyatikhatki che hanno portato alla morte di un corrispondente dell’agenzia russa Ria Novosti. Tra Russia e Ucraina è una nuova giornata di scontri.

Nella zona di Zaporizhzhia, secondo quanto riferito da Ria Novosti, il corrispondente militare dell’agenzia russa, Rostislav Zhuravlev, è rimasto ucciso a causa di alcuni attacchi ucraini con bombe a grappolo. Durante i bombardamenti sono rimasti feriti anche il fotoreporter di Ria Novosti, Konstantin Mikhalchevsky e un giornalista del quotidiano russo Izvestia. Secondo l’agenzia russa un gruppo di giornalisti è stato preso di mira. Anche il ministero della Difesa di Mosca ha accusato l’esercito di Kiev dell’attacco sottolineando che quattro giornalisti sono rimasti feriti: “Il 22 luglio 2023, verso le 12, unità delle Forze armate ucraine hanno lanciato un attacco di artiglieria contro un gruppo di giornalisti del Centro informazioni Izvestia e dell’agenzia di stampa Ria Novosti, che stavano lavorando sugli attacchi di artiglieria delle Forze armate ucraine con munizioni a grappolo”, afferma la nota del ministero. Secondo quanto riferito dal capo militare delle forze russe a Zaporizhzhia il bombardamento ha colpito un’auto civile, e “durante l’evacuazione”, il reporter “è morto per le ferite riportate a causa dello scoppio di una submunizione a grappolo“.

“L’attacco non è avvenuto per caso”, secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che chiede alle istituzioni internazionali a non “chiudere un occhio” sull’ “odioso crimine contro i giornalisti russi”. E aggiunge che “i colpevoli del brutale massacro del giornalista russo Rostislav Zhuravlev riceveranno la meritata punizione, e anche i fornitori di munizioni a grappolo a Kiev ne condivideranno la responsabilità”.

Il ponte che collega la regione della Crimea alla Russia è rimasto chiuso per qualche ora e “la circolazione dei veicoli è stata temporaneamente sospesa – era scritto sul canale Telegram “Ponte di Crimea: informazioni operative” – Chiediamo a chi si trova attualmente sul ponte di mantenere la calma e di seguire le istruzioni degli agenti della sicurezza dei trasporti”. I motivi del blocco non sono stati comunicati. L’Ucraina ha attaccato il ponte con due droni marini nella notte del 17 luglio. Due cittadini russi sono morti nell’attacco che ha distrutto una campata del ponte.

L’esercito ucraino ha intensificato gli attacchi sulla Crimea. In particolare con una flottiglia di droni ha bersagliato le infrastrutture del distretto di Krasnogvardeyskiy, come spiegato dal capo filorusso della penisola annessa, Sergey Aksyonov, sottolineando che è stato colpito anche un deposito di munizioni. Secondo la testata russa Rusnya sono stati colpiti anche un aeroporto e un deposito di petrolio nel villaggio di Oktyabrskoye. Dopo le esplosioni, è scoppiato un incendio alla stazione ferroviaria Elevatornaya del villaggio, hanno riferito i testimoni a Suspilne Crimea. A causa delle esplosioni e degli incendi le autorità hanno deciso di sospendere la circolazione della ferrovia nella penisola ed è stato deciso di evacuare i residenti della zona per un raggio di 5 chilometri.

In mattinata il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha detto che “si avvicina il momento dell’intensificazione delle azioni controffensive“. “L’inizio delle azioni di controffensiva è stato ritardato: non volevamo perdere la nostra gente e i militari non volevano perdere l’equipaggiamento. Oggi ci stiamo avvicinando al momento in cui queste azioni possono diventare un po’ più veloci”, ha detto Zelensky.