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“I bambini sono un problema, se li lascia da qualche parte un tavolo glielo trovo”: la storia di una mamma romana

Siamo al ristorante La Tripolina a Ladispoli e la protagonista di questa storia è Barbara, infermiera, che aveva con sé il figlio di 5 anni e il nipotino di uno

I locali “child free” si stanno diffondendo a macchia d’olio anche nel nostro Paese e le parole dette da un cameriere di un ristorante di Roma – non ‘child free’ – hanno lasciato di stucco una mamma: “I bambini sono un problema. Se li potete lasciare da qualche parte, un tavolo ve lo trovo”. Siamo al ristorante La Tripolina a Ladispoli e la protagonista di questa storia è Barbara, infermiera, che aveva con sé il figlio di 5 anni e il nipotino di uno. Incredula l’infermiera ha lasciato il locale per poi raccontare tutta la storia sul gruppo Facebook Stappamamma (cliccatissimo dalle mamme romane). “Avevo anche specificato dei due seggiolini, mio nipote ha un anno. Ma appena sono arrivata lì il cameriere mi ha detto che non trovava questa prenotazione”, ha iniziato. “Noi ce ne siamo chiaramente andati, nessuno può dire che mio figlio è un problema. Non escludo di presentare una denuncia ai carabinieri. Non li ho chiamati subito perché non volevo che il mio bambino si traumatizzasse, lui è molto buono”. Cosa non ha accetto Barbara di questa situazione? Il fatto che al telefono avessero preso la prenotazione e una volta lì le sono state dette quelle parole “cariche di veleno” proprio davanti ai bambini. E proprio al figlio di 5 anni, deluso di dover lasciare il locale, ha dovuto raccontare una bugia: “Mi ha chiesto ‘Perché ce ne stiamo andando se ci sono tutti i tavoli liberi?’. Gli ho detto che erano tutti prenotati e che avremmo impedito a altra gente di cenare. Lui ha accettato la mia ricostruzione. Potevo mai dirgli che “il problema” era lui e il cuginetto che dormiva pacificamente nel passeggino? Mi sono sentita discriminata, sono stata male“.

La reazione della titolare del ristorante incriminato? Anita in un’intervista a Repubblica ha negato fermamente che una cosa del genere possa essere successa nel suo locale – “qui facciamo le feste per i bambini” – e ha invitato Barbara a chiamarla per un chiarimento.