Cronaca

Crisi climatica, la grandine dopo l’afa: chicchi come palline da tennis in Veneto. 110 feriti, auto e case danneggiate. Coldiretti: “Rovinate intere campagne”

Centodieci feriti con traumi da grandine, da cadute e da rotture di vetri. Sono le conseguenze della violenta perturbazione che dal tardo pomeriggio del 19 luglio, dopo le giornate di caldo tropicale e il tornado che ha devastato il Cadore, ha colpito anche le pianure del Veneto. Il presidente Luca Zaia ha spiegato che sono stati rilevati 28 accessi complessivi in pronto soccorso in provincia di Venezia, 62 a Padova, 19 a Vicenza e 1 a Belluno. Sono state registrate, dalle stazioni della rete Arpav, raffiche di vento “fino a 100 chilometri l’ora, con un massimo di 119 a Campagna Lupia Valle Aperto (Venezia)” e che “la grandine caduta è stata assolutamente fuori dal comune, con chicchi di ghiaccio che hanno raggiunto in alcuni casi diametri superiori ai 10 centimetri“. Più di una pallina da tennis. Oltre 500 le richieste di soccorso ai Vigili del fuoco per danni da acqua, vento, grandine, taglio di piante, messa in sicurezza di elementi pericolanti. Secondo Coldiretti sono “incalcolabili” i danni nelle campagne dove sono state colpite le produzioni di grano ortaggi, frutta e vigneti ma anche serre e strutture agricole. “L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici”, ha commentato il presidente Ettore Prandini.

Zaia si appresta a firmare l’estensione dello stato di emergenza già dichiarato per l’area dolomitica dove il 18 luglio il vento ha raggiunto la velocità di 129 km/h a Cortina d’Ampezzo e superato i 140 in quota. Sono finora 190 gli interventi eseguiti dai vigili del fuoco, di cui ottanta in provincia di Venezia dove sono stati colpiti particolarmente i comuni della riviera del Brenta come Dolo, Stra, Pianiga, Camponogara, Campolongo, Fiesso d’Artico Fosso e Chioggia e rimangono ancora 77 richieste da evadere. Seguono, per numero di operazioni di soccorso effettuate, le province di Padova, Vicenza, Verona e Treviso. Le operazioni di soccorso sono state potenziate con l’invio di ulteriori squadre dai comandi di Firenze, Alessandria e Milano. Sono poi 50 gli interventi fatti nel padovano, soprattutto nei comuni di Cittadella, Sant’Angelo di Piove, Vigonza, Campodarsego, Cadoneghe. In provincia di Vicenza sono 35 gli interventi ed è stato particolarmente colpito il comune di Tezze sul Brenta. Dodici gli interventi nel trevigiano, tra il capoluogo di provincia, Giavera del Montello e Ponzano, e 13 nel veronese tra Castelnuovo del Garda, Peschiera, Sommacampagna.

In serata anche il Mantovano è stato colpito da una grandinata violenta con chicchi grandi come limoni che hanno causato gravi danni alle auto parcheggiate, ai cappotti delle abitazioni, alle tegole e agli impianti fotovoltaici montati sui tetti, oltre che alla colture nelle campagne, soprattutto la frutta ancora sugli alberi.

Intanto l’anticiclone africano Caronte ha raggiunto il suo picco, secondo Andrea Garbinato del sito www.ilMeteo.it, con minime che sfiorano i 30 gradi di notte e temperature già a 35° alle 8 del mattino e che superano, soprattutto al sud, i 47° all’ombra il primo pomeriggio. Nelle prossime ore Caronte si appresta ad arretrare verso Sud. Sono attese temperature ancora elevate dalla Toscana in giù, mentre in Pianura Padana e sulle Alpi i termometri, lentamente, inizieranno a scendere di qualche grado.