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“Madonna è stata riportata in vita in extremis con un’iniezione di Narcan”

Una fonte anonima ha rivelato a Radar On Line che la cantante sarebbe stata ad un passo dalla morte e rianimata grazie ad un’iniezione del farmaco usato per bloccare gli effetti degli oppioidi in caso di crisi respiratoria

Madonna è in convalescenza a casa, nel suo appartamento di New York, dopo il ricovero in terapia intensiva avvenuto sabato 24 giugno, quando era stata trovata priva di sensi a causa di una grave infezione batterica. Gli aggiornamenti sullo stato di salute della popstar sono sempre stati approssimativi e incerti: l’ultimo è arrivato nelle scorse ore da una fonte anonima che ha rivelato a Radar On Line che la cantante sarebbe stata ad un passo dalla morte e rianimata grazie ad un’iniezione di Narcan, farmaco usato per bloccare gli effetti degli oppioidi in caso di crisi respiratoria. “Il contatto con la morte di Madonna è stato molto peggiore di quanto si potesse immaginare. La cantante è stata salvata in extremis. Quando la regina del pop è stata trovata incosciente il 24 giugno, coloro che hanno scoperto il suo corpo in quel momento senza vita sono stati costretti a somministrarle immediatamente un’iniezione di Narcan. (…) Abbiamo contattato il portavoce di Madonna, ma non ha voluto commentare questa notizia”, ha raccontato il testimone.

Secondo il sito Tmz invece Madonna starebbe meglio, nonostante si renda necessario per lei stare quasi tutte le giornate a letto: “La sua guarigione non è così veloce come alcuni potevano aspettarsi, le cose vanno molto lentamente. Lei è stanca, ma non si arrende e non alza bandiera bianca. Non intende annullare il suo Celebration Tour. Per più di un mese lei ha avuto la febbre, ma lo teneva segreto per paura che questo avrebbe interferito con l’inizio del suo tour“.

Ad intervenire sulla questione è anche Matteo Bassetti, infettivologo e professore di Malattie Infettive all’UniGe: “A colpire Madonna è stata probabilmente una infezione sostenuta da batteri divenuti resistenti agli antibiotici, i cosiddetti superbatteri o superbugs. Sono batteri più forti, più resistenti e in grado di causare infezioni più gravi. È per questo che tutti dobbiamo usare meglio gli antibiotici perché tutti possono essere colpiti da questi superbatteri”. E ancora: “In Italia, ogni anno, muoiono tra le 40.000 e le 50.000 persone per infezioni da batteri resistenti. In pratica, è come se ogni anno avessimo lo stesso numero di decessi che abbiamo avuto per il covid nel triennio orribile”.