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Ornella Muti: “Ero incinta di Naike, mi dissero di abortire all’estero. Avrei dovuto farlo per un film”

La copertina di Oggi ritrae la Muti in compagnia della figlia Naike Rivelli (la Muti farebbe Rivelli di cognome ma cambiò grazie al suggerimento dannunziano del regista Damiani)

Una vita a difendermi dall’assalto degli uomini. Ornella Muti si confessa su Oggi. In una lunga intervista dove ripercorre la sua lunga carriera ricorda anche i rapporti avuti con corteggiatori, fidanzati, mariti. La 68enne diva del cinema italiano anni settanta e ottanta ha ricordato di aver perso il padre a nemmeno 12 anni, per questo, ha spiegato, “mi sono affacciata alla vita da “zoppa”, senza sapere chi sono gli uomini”. La copertina di Oggi ritrae la Muti in compagnia della figlia Naike Rivelli (la Muti farebbe Rivelli di cognome ma cambiò grazie al suggerimento dannunziano del regista Damiani) tanto che il ricordo torna a quando rimase incinta di Naike: “Avevo 18 anni. In Italia l’aborto era illegale, all’estero si poteva fare tranquillamente e persino il mio agente cinematografico di quel periodo me lo consigliò, perché dovevo girare un film. Avrei dovuto abortire per fare un film? Assolutamente no”, spiega l’interprete di Innamorato pazzo e Un povero ricco. Tanti gli uomini che si sono affacciati alla sua vita professionale e intima: da Ugo Tognazzi ad Alain Delon, da Jeremy Irons fino a Celentano che Muti ricorda con un certo fastidio: “Con me ci hanno provato quasi tutti, ho passato la vita a difendermi dagli assalti degli uomini. Celentano? Lui, una volta, fece dichiarazioni in merito con sua moglie presente, sono rimasta francamente un po’ sorpresa. Io, a suo tempo, ho avuto rispetto della sua famiglia”.