Lavoro & Precari

Torino, la denuncia di Si Cobas: “Lavoratori in sciopero aggrediti dalle forze dell’ordine”. Il picchetto alla Raspini rimosso con la forza

Un gruppo di lavoratori in forze alla Raspini di Scalenghe (Torino), azienda attiva nel settore dei salumi e degli insaccati, aveva organizzato un picchetto davanti ai cancelli dell’azienda per chiedere un aumento di salario, l’internalizzazione dei lavoratori in somministrazione, il reintegro degli operai ingiustamente licenziati e la fine delle discriminazioni e dei comportamenti antisindacali nel rispetto della dignità dei lavoratori.

A poche ore dall’inizio dell’agitazione sono intervenuti i carabinieri in tenuta antisommossa e hanno rimosso fisicamente gli operai, sollevandoli da terra e trascinandoli lontano dal cancello. “Lo sciopero – si legge nel comunicato di Si Cobas – è un diritto dei lavoratori, non un problema di ordine pubblico: gli operai non sono “criminali” ma “lavoratori essenziali” perché indispensabili per la società. Cambiano i governi, i salari rimangono fermi, avanza la guerra in Ucraina… continua la repressione di stato contro i lavoratori: il padrone chiama, rispondono prefettura e questura con l’intervento di polizia e carabinieri in assetto antisommossa armati contro gli operai in sciopero che difendono diritti e posto di lavoro. Questa è la democrazia borghese: con una mano garantisce la libertà dei padroni di sfruttare gli operai usando caporalato e contratti al ribasso per ricattare gli operaie sottopagandoli, con l’altra mano reprime la libertà sindacale dei lavoratori provando a impedire loro di organizzarsi sindacalmente sul luogo di lavoro e fare iniziativa sindacale”.