Cronaca

L’ex moglie e i figli di Paolo Bellini sotto protezione dopo le minacce intercettate: “Ho pagato uno 50mila euro per farvi fuori”

Maurizia Bonini, l’ex moglie di Paolo Bellini, è sotto protezione. A riportarlo è il Resto del Carlino che spiega come Procura Generale di Bologna e Prefettura di Reggio Emilia – dove la donna risiede – hanno destinato una misura di tutela dopo le minacce di morte che hanno portato all’arresto dell’ex terrorista di Avanguardia Nazionale, su ordinanza della Corte d’Assise d’Appello di Bologna. Al momento sarebbe stato attuato il primo step di vigilanza dinamica sotto l’abitazione, anche per i due figli Guido e Silvia, ma sono al vaglio la scorta permanente e il sistema di protezione testimoni.

Bonini è la superteste chiave nel processo contro il marito sulla strage di Bologna; è stata lei, davanti alla Corte d’Assise di Bologna, a riconoscere Bellini in un filmato amatoriale girato da un turista la mattina del 2 agosto del 1980 subito dopo l’esplosione. In questo modo ha fatto crollare l’alibi che lei stessa gli aveva fornito: ha sempre raccontato che alle 9.30 il marito raggiunse lei e i bambini a Rimini per partire insieme per la montagna. Proprio a causa di quel riconoscimento Bellini èstato condannato all’ergastolo in primo grado poco più di un anno fa.

Le procure di Caltanissetta e di Firenze – che indagano su di lui per le stragi di Capaci e di via dei Georgofili – hanno messo a disposizione della Procura generale di Bologna alcune intercettazioni, nelle quali l’ex Primula Nera, che è stato anche killer della ‘ndrangheta, già colpevole e reo confesso di numerosi omicidi in passato, minacciava la moglie e il giudice Francesco Maria Caruso, presidente della corte d’Assise che lo ha condannato. Nell’ordinanza di custodia cautelare i giudici evidenziano “il rancore che Paolo Bellini nutre nei confronti della testimone Maurizia Bonini”. In aula Bellini aveva negato che l’ex moglie gli avesse fatto crollare l’alibi: “Non mi ha fatto crollare niente, perché le sue sono affermazione false. E poi noi dimostreremo, dimostreremo con i nostri atti che faremo in seguito, che la signora Bonini ha mentito”. La replica del procuratore generale era stata immediata: “Ha mentito. Ecco, senta, la signora Bonini però mente anche in privato, sa? Non mente solo davanti alla Corte d’assise, perché lei è stata intercettata, la Bonini l’11 luglio del 2019, e fa un lungo discorso con suo figlio Guido, e litiga con suo figlio Guido perché Guido le dice: ‘Tu sei matta, fatti ricoverare, non vedi che non è lui?”, e lei insiste, dice: ‘Tu stai buono, che avevi un anno, non te lo puoi ricordare, io ero ragazza e l’è lu’, aveva la fossetta”. A quel punto Bellini aveva detto: “Poi vedremo la fossetta e vedremo le fosse, fosse e fossette, ci sono anche le fosse”. In una delle intercettazioni della Dia di Caltanissetta il rancore prende ancora più e la minaccia diventa ancora più esplicita: “Bonini pensi che finisce qui? Ho appena finito di pagare 50mila euro per fare fuori uno di voi Bonini eh, non si sa quale! Che Dio vi stramaledica tutti”. Per gli inquirenti una “minaccia seria e allarmante”.