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Adele confessa: “Non smetto mai di sudare, sono seduta nel mio sudore. E’ tutta colpa del fungo Trichophyton”. Ecco di cosa si tratta

L'analisi del professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis a Milano

Lo ha confessato la cantante inglese Adele, parlando di un fastidioso problema di sudorazione che la affligge e che le ha provocato una seria infiammazione alla pelle, con formazione di squame fino a che, recandosi dal medico, ha scoperto una patologia di cui ignorava persino l’esistenza. “Sudo sulla fronte, in faccia, inondo di sudore le mie magliette, sudo e non smette mai, sono letteralmente seduta nel mio sudore. Il mio medico mi ha spiegato che si tratta di Tinea cruris (in inglese: jock itch), un fungo, un mio piccolo amico funghetto”, ha dichiarato la cantante, forse anche con il tentativo di addomesticare quella fastidiosa presenza. Adele ha cos così fatto conoscere una forma infettiva che durante l’estate trova il suo terreno d’elezione, a causa del caldo e di abbondanti sudorazioni.

Si tratta di un’infezione della pelle causata da funghi del genere Trichophyton, che si riscontra più comunemente negli sportivi e nelle persone obese. Ed è contagiosa: “Perché questi miceti si nutrono di cheratina che è la sostanza di cui sono fatte le cellule superficiali della nostra pelle”, spiega al FattoQuotidiano.it il professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis a Milano. “Ciò accade in condizioni ambientali favorevoli come il caldo-umido”, prosegue l’esperto. “Questi funghi possono replicarsi e crescere in grandi quantità e con più facilità, si nutrono di creatina causando un’infiammazione cutanea, in particolare nelle pieghe inguinali”.

Che succede alla pelle?
“La pelle comincia ad arrossarsi, con formazione di piccole chiazze eritematose e desquamanti con una zona centrale di colore più chiaro e un margine netto e arrossato. Queste chiazze si allargano e creano una zona che interessa tutta la piega inguinale. Con sensazione di prurito e bruciore”.

Oltre il caldo e l’umidità, quali altri fattori favoriscono l’infezione?
“Portare indumenti stretti, come anche l’azione di sfregamento dell’elastico dello slip o il pantalone che stringe all’inguine; oppure indossare a lungo in estate un costume bagnato. Sono elementi che possono favorire o anche peggiorare l’infezione”.

L’infezione però non nasce da sola. Da dove arriva il fungo?
“Da un contatto diretto con una persona che presenta questa micosi. Per esempio, attraverso il rapporto sessuale o perché si utilizzano in modo promiscuo salviette e asciugamani dove c’è la presenza del fungo. Non è poi da sottovalutare il rischio di contagio quando ci sediamo su una sdraio dove è stata prima una persona che aveva questa infezione, come anche su una sedia del ristorante su cui ci accomodiamo”.

Come prevenire il contagio?
La prima regola è:
– evitare di sedersi direttamente a contatto con la sedia o su una panca dove potrebbe essersi seduta prima una persona contagiata dal fungo; stendere quindi un telo o un asciugamano per evitare il contatto;
– non scambiarsi l’asciugamano;
– adottare una buona igiene personale;
– evitare di indossare a lungo costumi bagnati.
Ricordiamo anche che un’altra modalità di trasmissione di contagio è dal piede all’inguine. Perché il piede può essere affetto da infezione (tinea pedis): ci si ascigua i piedi e con lo stesso telo anche altre parti del corpo, come l’inguine, ed ecco che ci si contagia. Da considerare poi che fattori favorenti sono anche un sistema immunitario più debole insieme agli altri fattori abbiamo citato. Non è detto infatti che chiunque entri in contatto con i miceti, si contagi”.

Parliamo dei trattamenti.
“Vanno utilizzate creme antimicotiche. Non bisogna fare l’errore di usare creme antibiotiche che, al contrario, potrebbero accentuare l’infezione, perché queste agiscono sui batteri non i funghi. Il dermatologo esperto riconosce in pochi secondi il fungo e se ha un dubbio fa un esame al microscopio, grattando delle cellule morte con un vetrino. Il trattamento deve durare un mese, perché la pelle si ricambia continuamente dalle 4 all 6 settimane. Se la terapia dura meno di un mese, potrebbero restare tracce di fungo e quindi rischiare di reinfettarsi. Inoltre, è necessario lavare alla massima temperatura gli indumenti intimi infettati in modo da distruggere anche le spore dei funghi”.

In attesa della diagnosi, che può fare la persona?
“Evitare di grattarsi e lenire il fastidio del prurito con acqua e bicarbonato. Fare soprattutto bagni nel bidè con acqua a temperatura ambiente. Sono ottime anche le creme a base di ossido di zinco, non sono curative ma almeno danno una sensazione rinfrescante in attesa del trattamento vero e proprio”.