Cronaca

Corea del Nord, i racconti choc alla Bbc: “Non c’è più cibo, ormai si muore di fame in casa”

Una popolazione al limite dello stremo, sottoposta a repressione costante, con nessuna possibilità di fuga e le morti per fame che ormai sono divenute la normalità: è la drammatica condizione testimoniata da alcuni cittadini nordcoreani che da mesi tengono contatti segreti con la Bbc, consapevoli di rischiare la vita comunicando con l’esterno. Come ricorda la stessa emittente di Stato britannica, infatti, avere contatti con chi vive in Corea del nord è “estremamente raro”, visto l’enorme “buco nero dell’informazione” che ha inghiottito il Paese più chiuso e misterioso del mondo, il cui isolamento è ulteriormente peggiorato con la pandemia di Coronavirus. Dal 2020 diplomatici e operatori umanitari stranieri sono stati costretti a lasciare il territorio dello Stato e le forze di sicurezza hanno ricevuto l’ordine di sparare a chiunque si avvicini al confine: i cittadini sono stati dunque totalmente isolati all’interno di città e villaggi, senza possibilità di spostamenti o di evasione.

“Siamo bloccati” e “in attesa di morire di fame”, racconta una donna alla Bbc, “La nostra situazione alimentare non è mai stata così grave”. La Corea del Nord non riesce a produrre cibo sufficiente per il proprio fabbisogno interno, e bloccando le importazioni dall’estero ha completamente interrotto le forniture vitali per la popolazione. Un operaio che lavora vicino al confine ha descritto mercati quasi vuoti e prezzi di mais e riso alle stelle, mentre i salari che gli uomini guadagnano nei lavori statali obbligatori sono pressoché inutili. All’inizio della pandemia – ha spiegato l’uomo ai giornalisti – aveva paura di morire di Covid, ora ha paura di morire di fame. Una situazione altrettanto al limite viene descritta da una donna di Pyongyang, la capitale, che racconta di persone che si tolgono la vita in casa e altre che scompaiono a morire tra le montagne. “Conosco una famiglia morta di fame in casa”, ha detto alla Bbc. “È un disastro. Senza rifornimenti dal confine, le persone non sanno come guadagnarsi da vivere”.