Attualità

Dal legame con Carla Dall’Oglio al “quasi matrimonio” con Marta Fascina: le compagne di Berlusconi e la storica denuncia di Veronica Lario sul “ciarpame senza pudore”

Un gran galletto, un Don Giovanni senza aspirazioni metafisiche”. A descrivere così il rapporto di Silvio Berlusconi con le donne è Giuliano Ferrara, uno che il Cav. l’ha conosciuto bene. Sul fronte sentimentale, il bilancio è chiaro: molte gioie, qualche dolore e tanti scandali polemiche. Con un paradosso: tutte le donne della sua vita sono state – almeno pubblicamente e fatta qualche rara eccezione – presenze discrete e silenziose. “In quanto donne avrete tutto l’interesse a dare il vostro voto a Forza Italia. A noi e a me che non sono solo più bello di Letta, ma sono sempre andato a caccia del vostro amore”, disse con la consueta dose di ironia in uno degli appelli al voto, alla vigilia delle elezioni del settembre 2022. Ma è dietro l’ironia che si nascondono come sempre le verità più grandi. Romantico, seduttore seriale, affascinante, conquistatore, rubacuori, dongiovanni: sono questi gli aggettivi più utilizzati (o abusati, dipende dai punti di vista), quando si parla del Berlusconi privato.

Agli atti restano gli amori ufficiali. Pochi e molto intensi. A cominciare da quello con Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, la prima moglie, sposata nel 1965 dopo un anno di fidanzamento: nel ‘66 nacque la loro prima figlia Marina, nel ‘69 Pier Silvio. Riservata, elegantemente silenziosa, di lei non si trovano interviste e le foto pubbliche sono rarissime. Una delle ultime risale al 2009, quando a Marina Berlusconi venne consegnato l’Ambrogino d’Oro. Il matrimonio naufraga agli inizi degli anni ’80 ed è proprio all’inizio di quegli anni ruggenti che Berlusconi conobbe Veronica Lario, attrice in ascesa, protagonista con Enrico Maria Salerno del Magnifico cornuto, al teatro Manzoni di Milano. L’8 ottobre del 1985, solo dopo il divorzio di Berlusconi dalla prima moglie, i due iniziano la convivenza ufficiale che li porta al matrimonio (con rito civile) il 15 dicembre 1990, dopo la nascita dei tre figli: Barbara, Eleonora e Luigi. Anche lei sceglie la strada della moderazione assoluta, del profilo basso a tutti i costi, evitando la maggior parte degli eventi pubblici e accompagnando solo di rado il marito ad alcuni incontri ufficiali, tra cui la visita di Bill e Hillary Clinton a Roma, nel giugno ’94. Pochi mesi prima, a Paris Match, definì “irresistibile” il marito e disse di essere “fiera” di lui dopo il trionfo alle elezioni di quell’anno. È una delle rare interviste che ha concesso, ancora più rare le foto formato famiglia (ce n’è una del 2004 che li ritrae tutti assieme, per il compleanno della figlia Eleonora). Del resto, come emergerà dal libro Tendenza Veronica, la biografia autorizzata di Veronica scritta dalla giornalista Maria Latella, non avrebbe mai condiviso del tutto la scelta del marito di entrare in politica.

Il 31 gennaio del 2007 scoppia il caos quando la Lario scrive una lettera aperta a Repubblica nella quale richiede al marito pubbliche scuse per le frasi galanti rivolte da quest’ultimo ad alcune signore ospiti alla cerimonia dei Telegatti. “Se non fossi già sposato, la sposerei subito. Con lei andrei dappertutto…”, sussurrò tra le risate dei presenti all’allora conduttrice Mara Carfagna. Lo tsunami è totale: “Interpreto quelle affermazioni come lesive della mia dignità. Sono parole che per l’età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all’uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse”. Le scuse del marito arriveranno nel pomeriggio dello stesso giorno, attraverso un’altra lettera pubblica ma l’episodio segna l’inizio della fine del matrimonio. Prima però c’è spazio per un altro episodio “mitologico”, nel luglio nel 2007, quando Berlusconi la porta in gran segreto a Marrakech per festeggiare il suo cinquantesimo compleanno: a Rabat lui balla per lei, coperto da una tunica e solo alla fine della danza si svela donandole un prezioso gioiello. Lui smentisce la danza, lei conferma di essersi commossa.

Nel 2009 tutto precipita quando, con una e-mail in risposta ad alcune domande sul dibattito aperto dalla Fondazione Farefuturo, la Lario stigmatizza le belle donne candidate nell’allora Pdl – anche criticando il comportamento del marito/presidente del consiglio che, accompagnato dalla scorta, si era recato a festeggiare il diciottesimo compleanno di Noemi Letizia, in un ristorante di Casoria: “Quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore. E tutto in nome del potere. Vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo e la notorietà”. È il 3 maggio 2009 quando esplode la notizia della richiesta di separazione avanzata da Veronica Lario, che porterà ad un divorzio multimilionario sancito nel 2014. In mezzo ci sono scandali, guai giudiziari e polemiche senza fine per le “cene eleganti” nella villa di Arcore, la vicenda Ruby, con la giovane di origini marocchine (i processi si sono conclusi il 15 febbraio 2023 con l’assoluzione) ribattezzata “la nipote di Mubarak” e ancora il processo barese sulle escort e le ragazze di Gianpaolo Tarantini.

È c’è poi l’amore con Francesca Pascale. Di lei disse a Vanity Fair: “Mi ha regalato gioia, senza chiedere nulla in cambio. Mi ha ridato la voglia di credere nell’amore sincero di una donna”. Il primo incontro? Nel 2006, a Roma, ma la storia si concretizzò solo molti anni dopo e nonostante la differenza d’età: 49 anni. A Natale del 2011 lui le fa trovare sotto l’albero un anello di fidanzamento: “Mi sono fidanzato con una napoletana, c’è un divario di 49 anni tra me e lei. Finalmente mi sento meno solo”, rivelò in un programma di Barbara D’Urso. Lei, stando ai racconti delle cronache di quel periodo, porta ordine nella vita del leader (anche in casa, nella villa di Arcore: “Pagavano i fagiolini 80 euro al chilo. Vi pare possibile?”) e due cani, il mitologico Dudù e poi Dudina, oltre che un’apertura sul fronte dei diritti civili (celebre la cena che organizza con Berlusconi e Vladimir Luxuria). Tra alti e bassi, la storia tra il capo di Forza Italia e l’ex consigliera di Fi nella Provincia di Napoli finisce nel marzo 2020, in pieno lockdown, con un freddo comunicato stampa: “Continua a sussistere un rapporto di affetto e di vera e profonda amicizia fra il presidente Silvio Berlusconi e la signora Francesca Pascale, ma che non vi è fra loro alcuna relazione sentimentale o di coppia”. Ed è subito separazione, cui si aggiunge una generosa buonuscita (20 milioni più 1 milione l’anno, scrisse Repubblica) e una villa in Brianza per altro rivenduta pochi giorni fa. Tra meno di un mese la Pascale festeggerà il primo anno di unione civile con la cantautrice Paola Turci.

Ma l’amore per Berlusconi non ha età né limiti e quando lascia la Pascale al suo fianco c’è già Marta Fascina, la compagna che chiama “moglie”, altra presenza tanto silenziosa quanto centrale nella sua vita privata e politica. Trentatré anni, nata a Melito Porto Salvo (Reggio Calabria) ma cresciuta a Portici (Napoli) è entrata in Parlamento nel 2018: prima aveva maturato una breve esperienza nel giornalismo, poi ha lavorato come addetta stampa del Milan, diventando press officer and public relation specialist. Descritta come una ragazza semplice e una grande osservatrice, ha fama di essere diventata una “lady di ferro”, capace di rivoluzionare Forza Italia arginando l’ala ronzulliana. Il 19 marzo del 2022 lei e Berlusconi hanno celebrato un “matrimonio simbolico”, a Villa Gernetto di Lesmo, che ha sancito un rapporto speciale. Nei giorni del ricovero al San Raffaele, lo scorso aprile, lei non si è mai mossa dalla stanza dov’era ricoverato il Cavaliere, il quale nella sua ultima intervista concessa poche settimane fa al Corriere della Sera, ha detto: “Marta ha superato se stessa, mi è stata accanto con una cura e una dedizione senza eguali”. È stata lei, con la benedizione di Marina Berlusconi, ad accompagnare passo dopo Berlusconi negli ultimi anni della sua lunga vita.