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Elisa a FqMagazine: “Non si può fare una canzone incredibile ogni tre mesi, per ora niente album. Io attrice? No grazie, preferisco vedere i film al cinema”

Successo ed ovazione per “Elisa with Dardust – An Intimate Arena” a Verona. L'artista ha chiuso così un cerchio iniziato proprio lo scorso anno a Verona anche con l'iniziativa di sensibilizzazione a tema ambientale. Il prossimo impegno sarà il concerto-evento Italia Loves Romagna, il 24 giugno a Campovolo, a favore degli alluvionati

Non capita spesso che un concerto parta subito con una standing ovation dopo la prima canzone. Eppure è successo con Elisa all’Arena di Verona. La cantante per due serate sold out (4 e 5 giugno) con il suo live acustico con Dardust ha messo in cima alla scaletta uno dei suoi brani più belli (e difficili tecnicamente) come “Dancing”. Un grande successo di ovazioni e accoglienza per una delle artiste più brave del panorama musicale italiano. In oltre due ore di live c’erano tutte le sue hit da “Luce (Tramonti a Nord Est)” a “Eppure sentire”, fino a “Together” con un omaggio commosso a Tina Turner con la sua “The Best”. Le due hanno collaborato assieme nel 2006 nel brano “Teach Me Again”. Parallelamente ai due concerti, dopo Heroes Festival dello scorso anno, a Verona è stato aperto il Green Village al Parco Santa Toscana (riaperto e bonificato per l’occasione), luogo fisico ma soprattutto di scambio e pensiero con l’obiettivo di sensibilizzare su tematiche che sono una sfida alla tutela del Pianeta. “Non ci fermeremo qui – ci ha assicurato Elisa, dopo il concerto – abbiamo in mente altre iniziative che sveleremo tra poco”.

Partire con una standing ovation alla prima canzone, ti è mai successo?
È stata una risposta eccezionale da parte del pubblico. Ho voluto iniziare proprio con un brano difficile come ‘Dancing’, preparandomi per mesi. È una canzone difficile da cantare e per questo mi sono preparata tantissimo vocalmente perché fare quelle note, senza una voce già ‘calda’, è difficilissimo.

Anche quest’anno hai creato il Green Village, cosa hai notato quest’anno rispetto all’approccio sui temi ambientali?
Alla fine è difficile parlare di ecologia perché spesso le persone si sentono inadeguate. È una cosa che mi ha colpito parecchio. Dalle domande della gente che è venuta a trovarci, ci siamo resi conto che c’è il timore di essere sbagliati e spesso abbiamo ricevuto domande del tipo ‘come posso fare il primo passo verso una vita più sostenibile?’, ‘qual è il supermercato giusto dove andare?’. Questo avviene non tanto tra i ragazzi, quanto tra le persone più adulte.

Come si può abbattere questo sentimento di inadeguatezza?
Ci vuole tanta pazienza e amore per cercare di fare entrare la sostenibilità nostra vita quotidiana ordinaria e straordinaria. Oggi c’è più voglia di cambiare, siamo sempre più pronti e vicini al cambiamento. Grazie anche ai mezzi di informazione e ai social si è sempre più informati e rispetto a qualche anno fa non ci sono persone che – quasi come fossero martiri – divulgano fesserie sul tema ambientale, infondendo così false credenze.

In Romagna c’è stata una alluvione che ha travolto la popolazione. Questi eventi creano un sentimento di sfiducia o di lotta a favore dell’ambiente?Stiamo vivendo le conseguenze di una politica scellerata in tema di ambiente che è partita dagli Anni 60 ad oggi. Ci sono stati grandi pasticci nella gestione della transizione ecologica e in alcuni casi, pur avendo le disponibilità economiche, i fondi non sono stati gestiti al meglio. Bisogna co-esistere con la natura. Dobbiamo far fronte al cambiamento.

In scaletta c’era “Together” del 2004, dove canti “le pallottole volano come uccelli nel cielo”. Considerando l’Ucraina, la situazione è peggiorata?
Riconosco che è una canzone attuale, purtroppo. Questo brano è un inno alla pace, nata dall’ispirazione di un partigiano che ha partecipato alla Resistenza e che è stato prigioniero politico per un anno e mezzo a Buchenwald. Poi è tornato miracolosamente a casa. Lui mi ha insegnato tantissime cose, nonostante abbia subito una sofferenza gigantesca, era spiritosissimo, umile e semplice, lavorava in un mini cantiere. Quando parlo di questo tema mi chiedo sempre: ma come può oggi un ragazzo di 20 anni, con la vita dentro che esplode, pensare di prendere il fucile, obbedire agli ordini e uccidere? Trovo sia una cosa oltre che contorta davvero terribile.

Con questi due concerti all’Arena di Verona si chiude un ciclo. Hai scritto nuova musica in questi mesi?
No, non si può fare una canzone incredibile ogni tre mesi. Sto facendo diverse cose, ma non ho in mente di far uscire a breve un nuovo disco con nuove canzoni. Ci vuole tempo per scrivere. Dopo la pandemia avevo l’urgenza di far uscire tante mie canzoni, l’ho fatto ma c’è voluto tanto tempo. Poi ho fatto anche un tour europeo e un lungo tour teatrale. Ho tanti bellissimi progetti in ballo e non vedo l’ora di farveli vedere. Non riguarderanno comunque un album

Dopo Elodie, Giorgia ed Emma debutterai anche tu al cinema?
No, grazie! I film preferisco andare a vederli al cinema (ride, ndr).

LA SCALETTA Atto Primo: Ouverture 1. Dancing 2. Promettimi 3. Anche Fragile 4. Una poesia anche per te 5. Labyrinth 6. Qualcosa che non c’è 7. No Hero 8. L’anima vola 9. Seta 10. Palla al centro (Interlude Dardust/Fantasia sulle stagioni) Atto Secondo: 11. Ancora qui 12. Eppure sentire 13. Se piovesse il tuo nome 14. Luce (Tramonti a Nord Est) 15. Stay 16. Together 17. The Best (cover Tina Turner) 18. Gli ostacoli del cuore 19. A modo tuo

(Foto di Luca Pipitone)