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“La Disney ha un uomo baffutto travestito da principessa che lavora nel negozio di abbigliamento per bambine a Disneyland”: genitori su tutte le furie

Il video che ha scatenato polemiche come non mai è stato girato nel negozio Enchanted Chamber vicino alla Bibbidi Bobbidi Boutique del parco a tema di Anaheim, in California

Una principessa con i baffi a Disneyland. Il video che ha scatenato polemiche come non mai è stato girato nel negozio Enchanted Chamber vicino alla Bibbidi Bobbidi Boutique del parco a tema di Anaheim, in California. A postarlo, senza grossi intenti polemici era stata la mamma di una bambina in visita al parco di divertimenti. Nel video appariva uno dei dipendenti del parco, un signore con i baffi piuttosto avanti con l’età vestito da principessa. Nella didascalia la signora Kourtni aveva scritto: “Un sogno è un desiderio che il tuo cuore esprime, quando dormi profondamente”. Visualizzazioni? Sette milioni e mezzo. È

stato il retweet dall’utente Jason Jones a dare la stura al caos: “La Disney ha un uomo travestito che lavora nel negozio di abbigliamento per bambine a Disneyland. Questo è ciò che la Disney vuole che le ragazze vedano quando entrano per la prima volta per scegliere un vestito”, ha scritto l’uomo. Visualizzazioni? 8,7 milioni. Nella boutique Disney dove appare il dipendente baffuto vestito da principessa vengono venduti vestiti per bambine e ha una sorta di claim: “Far sentire le bambine come delle principesse”.

Nel negozio Enchanted Chamber le bambine scelgono tra speciali abiti Disney da indossare poi si fanno truccare e pettinare per passeggiare nel parco vestite da principessa. Molti genitori che hanno commentato il video si sono detti scioccati. Disney, che ha avuto contraccolpi finanziari dopo aver preso posizioni nette rispetto alle tematiche LGBTQ+ , ha anche eliminato nella frase di benvenuto ai bambini l’espressione “ragazzi e ragazze” per risultare più inclusivi. La polemica si aggiunge in coda ad un lungo dibattito attorno a quella che viene definita propaganda ideologica “woke”. E siamo sicuri che il confronto acceso continuerà, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali.