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Madonna di Trevignano, l’ex seguace di Gisella Cardia: “Dopo aver smesso di seguirla sono andata dagli esorcisti. Temevo di essere posseduta”

Con queste parole, un’ex seguace di Gisella Cardia, parla del clima di terrore che avrebbe vissuto quando frequentava ed era più vicina alla sedicente veggente di Trevignano Romano

“Sentivo il terrore, sentivo la paura e mi sentivo una gran peccatrice”. Con queste parole, un’ex seguace di Gisella Cardia, parla del clima di terrore che avrebbe vissuto quando frequentava ed era più vicina alla sedicente veggente di Trevignano Romano. A raccogliere la testimonianza sono le telecamere di Mattino Cinque News che, da mesi, stanno seguendo le vicende del piccolo paesino vicino al Lago di Bracciano, divenuto famoso non solo per le presunte lacrimazioni e apparizioni della Madonna, ma anche per tutte le vicende giudiziarie legate ala sedicente veggente Gisella e al marito Gianni Cardia. Intervistata dal programma di Canale 5, la donna racconta quello che ha vissuto quando seguiva l’ex imprenditrice di origini siciliane: “Avevo paura di non essere più protetta. I messaggi che mi inviava Gisella, o quando mi parlava, erano chiari: se sei con noi nulla ti succederà perché sei protetta. Se sei contro di noi sei all’inferno. Sono stata molto male: non ti senti più una persona libera, non hai possibilità di scegliere. Senti che qualsiasi cosa fai non sai più se è una cosa giusta o sbagliata. Non sai più se quello che sei è reale oppure se c’è qualcuno che ti sta manovrando e tu non sai neanche chi sia. Si sviluppa una forma di dipendenza: si può parlare assolutamente di plagio. Perché le persone quando sentono paura non possono che rimanere dove stanno”.

La donna, continua a raccontare, nella seconda parte dell’intervista, di alcuni episodi che le avrebbero fatto capire realmente l’ambiente che gravitava attorno a Gisella: “Una volta delle persone mi chiamarono per dirmi: guarda, abbiamo ricevuto una telefonata dove ci dicono che ci sarà un terremoto da Nord a Sud e che questo terremoto comporterà dei gravi danni e che dobbiamo essere pronti a scappare e preparare una valigia con l’occorrente per tre giorni”. Ad un certo punto, però, stanca e terrorizzata, la testimone decide di recidere il suo legame con la presunta veggente: “Quando ho visto dentro la camera di Gisella un’ostia consacrata che era esposta dentro la sua camera, vicino al letto matrimoniale. Quello che mi è stato detto è che siccome si riteneva che le chiese sarebbero state chiuse e che quindi sarebbe stata negata l’ostia ai fedeli allora bisognava avere sempre un’ostia consacrata in un posto sicuro”. Lasciare Gisella e tutto il gruppo di seguaci non è stato facile: “Pensavo che forse c’era il diavolo che mi stava tentando. Mi sono rivolta a degli esorcisti perché avevo paura di essere stata posseduta”, racconta la testimone alle telecamere del programma di Canale 5.