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Il governo esautora la Corte dei Conti, ma Fitto: “Nessuno scontro. C’è massimo rispetto, chiaro che chiediamo lo stesso”

“Lo scontro si fa in due. Io sfido chiunque a trovare una parola nelle posizioni del governo che sia andata contro la corte dei Conti. Invito tutti a rileggere i comunicati stampa. È evidente che nei confronti della Corte dei Conti, da parte del governo, c’è il massimo rispetto, così come non c’è dubbio che allo stesso modo il governo chiede ai suoi interlocutori di avere il massimo rispetto”. Così il ministro Raffaele Fitto rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa sul Pnrr dopo la cabina di regia e dopo che l’esecutivo ha presentato alla Camera l’annunciato emendamento al decreto Pa che esautora la Corte dei conti dalla vigilanza sul Piano.

Fitto ha invitato i giornalisti a “rileggere” i suoi comunicati e, nel merito della questione ha specificato: “Il controllo concomitante è stato previsto da una legge del 2009. Dal 2009 a novembre 2021 la Corte non ha fatto nulla, fino a quando nel novembre 2021 è stata fatta una delibera della Corte dei Conti per organizzare il controllo concomitante”. Sottolineando di “non comprendere” le polemiche, il ministro ha continuato: “Questa delibera che istituisce il collegio del controllo concomitante fa riferimento a una legge istituita prima che venisse deciso al Pnrr e non fa nessun riferimento al decreto legge 77, che siamo convinti vada seguito”. “Le leggi non ce le inventiamo per contrapposizioni che non sono nel nostro interesse – ha aggiunto – ma è utile chiarirlo”. “Da giorni sento ‘attacco’ ai giudici che non comprendo – ha aggiunto – Sono le leggi e le loro date che dimostrano il contrario, perché non si è attivato per 12 anni il controllo concomitante?”.