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Drone Usa in azione sul Mar Nero partito da Sigonella: “Missione di ricognizione al largo della Crimea”

Un drone americano ha effettuato una missione di ricognizione sul Mar Nero, al largo della costa della Crimea, partendo dalla base Usa di Sigonella. La notizia, rilanciata da Rbc-Ucraina, monitorando il servizio Flightradar24, conferma il sempre crescente utilizzo di questo strumento di sorveglianza nel conflitto, anche da parte degli alleati Nato di Kiev. Il velivolo tracciato, in particolare, è un drone RQ-4 Global Hawk, in grado di volare ad una velocità fino a 575 chilometri orari e con un’autonomia di 34 ore. Decollato al mattino dalla base militare della Marina Usa situata in Sicilia orientale, ha attraversato lo spazio aereo di diversi Paesi europei a un’altitudine di 18.000 metri e si è diretto verso il Mar Nero.

La costa meridionale dell’Ucraina è una delle zone nevralgiche del conflitto, lungo la direttrice della Crimea, e le informazioni sui movimenti delle truppe, la logistica e le dotazioni militari sono preziose. Da questo punto di vista l’RQ-4 Global Hawk, prodotto dalla società statunitense Northrop Grumman, può sorvegliare in 24 ore fino a 100mila chilometri quadrati di territorio, ovvero un’area delle dimensioni della Corea del Sud o dell’Islanda. E le sue capacità tecniche consentono un più preciso puntamento delle armi e una migliore protezione delle forze amiche. Non caso, viene utilizzato a supporto di operazioni militari in tutto il mondo.

I droni spia americani hanno iniziato a monitorare la situazione in Ucraina prima dell’inizio dell’invasione, ma dopo il 24 febbraio 2022 questa attività si è comprensibilmente intensificata, anche con i voli in partenza da Sigonella. Un’attività di sorveglianza non esente da rischi, come dimostra l’incidente del 14 marzo scorso: un apparecchio senza pilota americano costretto a schiantarsi nel Mar Nero dopo essere stato intercettato e colpito da un jet russo. Un caso che ha fatto temere un’escalation pericolosissima tra due potenze nucleari. In quel caso però il drone MQ-9 Reaper era decollato dalla base Nato di Cpia Turzii, in Romania.