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Lukashenko ritorna a Mosca: andrà da Putin per affrontare “questioni non risolte con la Russia”

L’ultima volta che si sono incontrati è stato sulla Piazza Rossa, in occasione della parata della Vittoria del 9 maggio. Poi il dittatore bielorusso aveva dovuto fare frettolosamente ritorno in patria, forse per un malore. Da allora le voci sulle sue condizioni di salute si sono moltiplicate, nonostante fosse apparso in pubblico il sei giorni dopo – seppur con voce flebile e un aspetto fisico che ha innescato dubbi anche sulla sua reale presenza. Ma ora Alexander Lukashenko ha dichiarato che mercoledì sarà a Mosca per incontrare Vladimir Putin. Un vertice, ha spiegato Lukashenko ricevendo l’ambasciatore bielorusso in Russia, Dmitry Krutoy, per affrontare “questioni che non sono ancora state risolte nelle relazioni“.

L’obiettivo è infatti quello di discutere di possibili “discrepanze” nelle politiche bilaterali”. Pur sottolineando che “quasi non ci sono problemi” per quanto attiene alle relazioni con Mosca, possono esserci alcune “incongruenze”, in particolare su questioni di tipo burocratico, rende noto l’agenzia bielorussa BelTA. “Riuniti dopodomani a Mosca, il presidente russo Putin ed io potremo discutere e risolvere questi problemi che non dovrebbero esserci nelle nostre relazioni, assolutamente”, ha dichiarato Lukashenko. Il presidente bielorusso ha sottolineato il buon andamento dei legami economici tra i due paesi, fondamentale per Russia e Bielorussia per avere “buone relazioni”. “Conosco i numeri, so che il fatturato è aumentato e abbiamo raggiunto un bilancio positivo”, ha detto, ricordando che in passato la Bielorussia ha dovuto affrontare alcuni “ostacoli” nelle relazioni commerciali con la Russia, “ostacoli” ora scomparsi.

Il 18 maggio Minsk era tornata a proporsi come sede per colloqui per una soluzione della crisi in Ucraina proprio mentre l’inviato di Pechino aveva completato la sua prima tappa, a Kiev, di una missione che lo avrebbe portato anche in Russia, Polonia, Francia e Germania, per individuare una soluzione alla crisi. Il segretario del Consiglio di sicurezza Alexander Volfovich aveva dichiarato che “Minsk è pronta a ospitare discussioni su tutti gli aspetti problematici. Oggi il problema principale dell’Europa è come porre fine alla guerra in Ucraina“. “Troveremo soluzioni e compromessi per porre fine a questo bagno di sangue che nessuno vuole. Discuteremo anche di altro. Ma dobbiamo iniziare almeno da questo”, aveva aggiunto.

Lukashenko sostiene che la Russia fosse pronta a firmare un accordo per risolvere il conflitto con l’Ucraina all’inizio del 2022, poco dopo l’inizio dell’invasione, nel corso dei negoziati in Bielorussia e poi in Turchia. I deputati russi, ha aggiunto, citato dall’agenzia Belta, erano “direttamente coinvolti in questo processo, sin dall’inizio”. “Abbiamo proposto negoziati. Di discutere della fine alla guerra. Abbiamo ospitato tre round di colloqui. Poi Zelensky ha deciso che voleva spostare i colloqui in Turchia. Nessun problema. Che Turchia sia. Hanno proposto una bozza di accordo. Se la Russia lo leggesse ora, impazzirebbe. Era del tutto svantaggioso per Mosca, ma allora era pronta a firmarlo. Ho il testo sulla mia scrivania. Ma appena la Russia ha accettato l’accordo, lo hanno gettato nella spazzatura, anche se la gente non lo sa”.