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Madonna di Trevignano, il marito di Gisella Cardia a processo per abusivismo edilizio: il gazebo rimosso dal campo delle presunte apparizioni

L’avvio delle rimozioni è “un primo importante passo verso il ripristino della legalità e dell’area, un successo conseguito dalle amministrazioni locali a dimostrazione del buon operato tenuto finora”

Gianni Cardia, il marito di Gisella, la veggente di Trevignano Romano, è stato rinviato a giudizio per abusivismo edilizio dal Tribunale di Civitavecchia. Questa decisione rientra nella causa in corso per i presunti abusi edilizi che sono stati messi alla lente d’ingrandimento dall’Ente Parco di Bracciano e Martignano. Proprio all’interno di questo parco ricade il terreno acquistato dall’associazione dove ogni 3 del mese la presunta veggente vedrebbe la Madonna. Le indagini, quindi, sono concluse e può avere inizio la celebrazione del processo. Contattato telefonicamente da Fanpage.it, Anna Orlando, uno degli avvocati dei Cardia, ha affermato: “L’unico rinvio a giudizio di cui la difesa è informata al momento nei confronti di Gianni Cardia è quello relativo al gazebo nel terreno di via Campo delle Rose, che si trova come fase processuale in dibattimento”.

Intanto sempre il Tribunale di Civitavecchia, su espressa richiesta dei coniugi Cardia, ha autorizzato il dissequestro e, nelle scorse ore, due guardie del parco e il comandante della polizia locale hanno rimosso i sigilli. Una ditta incaricata dall’associazione, invece, ha provveduto alla rimozione della tettoia abusiva che, come la stessa veggente aveva affermato in diverse occasioni, “era lì per riparare i fedeli, specialmente disabili e anziani, dal sole e dalla pioggia”. Sempre a Fanpage.it, il direttore dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano Daniele Badaloni ha affermato che “non c’è stato alcun ritardo a denunciare gli abusi, ma si è agito in tempi congrui”. Ora, l’avvio delle rimozioni è “un primo importante passo verso il ripristino della legalità e dell’area, un successo conseguito dalle amministrazioni locali a dimostrazione del buon operato tenuto finora”, conclude il direttore dell’Ente Parco di Bracciano e Martignano.