Mafie

Commissione Antimafia, i familiari delle vittime contro Colosimo: “Non può fare la presidente. Vicina a Ciavardini, condannato per la strage di Bologna”

La presidente della commissione Antimafia può avere rapporti con ex terroristi condannati per omicidi e stragi, che rappresentano ancora oggi misteri oscuri nella storia del Paese? Evidentemente no. Eppure, come ha raccontato ilfattoquotidiano.it, Fratelli d’Italia insiste sul nome di Chiara Colosimo, giovane deputata alla prima legislatura, vicinissima a Giorgia Meloni. Una candidatura che non sembrava quella più idonea vista la scarsa esperienza in materia di lotta alla mafia dell’ex consigliera in Regione Lazio. Alcuni giorni fa, però, la trasmissione Report ha parlato della vicinanza tra Colosimo a Luigi Ciavardini , l’ex estremista nero dei Nar, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, a 13 per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e a dieci per quello del giudice Mario Amato.


La missiva al Fatto – A sostegno di questo legame la trasmissione mostrava anche una foto che immortalava insieme, sorridenti, Colosimo e Ciavardini. Una vicinanza non smentita dalla deputata di Fdi. E sul quale ora si concentrano alcuni familiari di vittime della mafia e del terrorismo, che in una lettera al Fatto Quotidiano si dicono “sbigottiti e increduli. “Grazie a Report sono ormai pubblici i rapporti tra la suddetta deputata di Fratelli d’Italia e il terrorista dell’eversione di destra Luigi Ciavardini. Ciavardini, esponente – assieme ad altri criminali come Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro – del gruppo eversivo neofascista dei Nar, è stato condannato definitivamente per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e del magistrato Mario Amato (che aveva preso in mano le indagini del collega Vittorio Occorsio, assassinato dal terrorista neofascista Pierluigi Concutelli, sui legami tra destra eversiva, P2 e apparati dello Stato) e ovviamente per la strage della stazione di Bologna, dove morirono 85 persone. Inoltre, sempre grazie a Report sono emersi i legami tra Ciavardini, Fioravanti e Mambro e alcune associazioni che, da anni, stanno chiedendo a gran voce l’abolizione del 41-bis e dell’ergastolo ostativo per i reati di mafia e terrorismo”, si legge nella missiva firmata da Salvatore Borsellino (fratello di Paolo), Paolo Bolognesi (presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna), Manlio Milani (presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Brescia), Federico Sinicato (presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana), Stefano Mormile (fratello dell’educatore carcerario Umberto Mormile), Nunzia Agostino (sorella del poliziotto Nino Agostino), Paola Caccia (figlia del magistrato Bruno Caccia), Pasquale Campagna (fratello di Graziella Campagna), Giovanni Impastato (fratello di Peppino Impastato) e Angela Gentile Manca (madre del medico Attilio Manca).

La lettera-appello: “No a Colosimo in commissione” – Una lettera-appello seguita da una nuova missiva, questa volta firmata dai familiari di vittime innocenti delle mafie della rete di Libera. “Chiediamo che la presidenza della Commissione parlamentare antimafia sia affidata a persona che non abbia aspetti di evidente incompatibilità con il ruolo, nonché una estraneità chiara e specchiata rispetto a personaggi di cui è conclamato il coinvolgimento in gravissimi eventi della storia del nostro paese, in cui hanno perso la vita tante persone e per i quali tante famiglie hanno sofferto profondamente”, si legge nella missiva. “Esprimiamo la convinta necessità – prosegue ancora la lettera – che nella Commissione Antimafia operino le migliori personalità, al fine di rendere tale organo sempre più uno strumento di lettura dei fenomeni mafiosi, dato anche il delicato momento che viviamo, in cui le mafie non cessano di colpire e si presentano più attive e pericolose che mai”.

Pd, M5s e Avs: “Non ignorare i familiari delle vittime”- Gli appelli dei famigliari delle vittime vengono rilanciati dall’opposizione. Secondo il senatore Franco Mirabelli la missiva “lancia un allarme reale che il Parlamento, le forze politiche e, soprattutto, la maggioranza non possono ignorare. La commissione antimafia se diventa, come sembra essere, oggetto della spartizione nella maggioranza rischia di essere svuotata nel momento in cui il suo ruolo sarebbe importante nella lotta alle mafie. Serve una presidenza autorevole, lontana da ogni ombra e all’altezza del compito e serve far partire al più presto il lavoro della commissione”. Vicinanza ai parenti delle vittime arriva da Luana Zanella e Peppe De Cristofaro, capigruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera e al Senato: “Siamo accanto ai familiari delle vittime delle stragi che hanno espresso in una lettera-appello forte dissenso alla ipotesi che Chiara Colosimo sarà indicata dalla maggioranza alla presidenza della commissione parlamentare Antimafia. La deputata di Fratelli d’Italia, infatti, è in strette relazioni, come è ampiamente emerso soprattutto dalle inchieste di Report, con esponenti del neo fascismo che potrebbero essere oggetto di indagine da parte dell’importante e delicato organismo. Percio chiediamo una linea di rigoroso rispetto istituzionale”. Critici nache i 5 stelle, che in una nota dei parlamentari delle commissioni Giustizia scrivono: “Non sfugge a nessuno la assoluta incompatibilità della persona con la carica se questi rapporti fossero confermati, tanto più se si pensa che la commissione Antimafia dovrà indagare proprio sul coinvolgimento degli eversori neofascisti nella strategia stragista mafiosa degli anni ’92-’94”. I 5 stelle chiedono “che si faccia piena chiarezza e che la prossima presidenza della commissione Antimafia venga messa al riparo da qualsiasi sospetto, anche velato, di contiguità con gli ambienti dell’eversione neofascista. La presidenza dovrà essere una garanzia, nella forma e nella sostanza, per il fondamentale ed enorme lavoro che dovrà essere svolto dalla Commissione”.