Politica

Elly Schlein, l’armocromista e la mozione Becky Bloomwood

Molti registrano che è davvero sciocco che l’opinione pubblica si occupi della personal shopper di Elly Schlein anziché incalzarla su questioni ben più importanti come il lavoro, l’economia, l’ambiente, etc… Ma a rifletterci bene, sono questi aspetti “laterali” che portano alla costruzione del “personaggio politico”, in questo caso Elly Schlein.

Ma in generale lo è per qualsiasi politico. Vi sembra che l’elettore medio scelga solo tramite parametri razionali? Forse no, altrimenti il governatore della Lombardia non sarebbe stato rieletto dopo le defaillance registrate durante la pandemia. Il “Giorgia Meloni Remix: io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, etc…” ha contribuito molto di più di qualsiasi altro proclama politico alla riconoscibilità del personaggio politico Giorgia Meloni.

Ciascun leader parla ad un elettorato di riferimento, che in qualche modo vi si identifica sia razionalmente sia soprattutto emotivamente. Poi è anche vero che tra le intenzioni del leader e quello che poi effettivamente accade nella testa di un elettore c’è un oscuro sentiero che nessuno conosce, ma statene certi: una schiera di consulenti di qualsiasi tipo – dalla comunicazione, all’immagine, sondaggisti, spin doctor – busseranno alla porta di qualsiasi leader perché sanno benissimo “di cosa deve parlare”, “come deve comunicare” e anche “come deve vestire”, che poi rientra nell’ambito della comunicazione tout court.

La notizia ha colpito anche me e sono qui appunto per commentare. Non mi ha scandalizzato, ma lo trovo bizzarro, sapendo che i budget dedicati alla comunicazione dai partiti politici italiani sono sempre risicati, si investe un po’ in vista degli appuntamenti elettorali e gli staff sono composti da poche persone che il leader di turno chiama a sé. Non c’è paragone con la “macchina elettorale” che c’è negli Stati Uniti e in altri Paesi d’Europa: in Italia prima si spendeva in manifesti e affissioni, oggi si bruciano soldi nei social, spesso senza un progetto di comunicazione strutturato.

E allora la notizia può essere interpretata come un inizio: si è presa consapevolezza che i voti arrivano anche da un “trench sartoriale” azzeccato. Intanto i voti dei lettori di Sophie Kinsella sono assicurati. Io ahimè non sono tra questi e fino a ieri non conoscevo il personaggio dei suoi romanzi, Becky Bloomwood. Ecco qui una sua famosa frase tratta dal libro I love shopping: “Mi guardo allo specchio e non ho dubbi: devo avere questa sciarpa. Devo assolutamente averla. Mi fa gli occhi più grandi, fa sembrare il taglio di capelli più costoso, mi fa apparire una persona diversa…”

Ecco: Elly Schlein usi la sua personal shopper per essere più se stessa, anziché una persona diversa. Trovo il suo look “comodo e rilassato”; mi stupisce che fosse frutto di consigli di una personal shopper o armocromista, ma se lo fa per avere più tempo per occuparsi di cose più serie (come costruire un’alternativa di governo alle prossime elezioni) ben venga.