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25 aprile, Bersani a La7: “Non mi aspettavo che Meloni mettesse il fazzoletto rosso ma neppure che bastonasse per 6 mesi la Costituzione”

“La posizione del governo Meloni sull’antifascismo? C’è questo continuo giraci attorno… Uno va all’estero, quell’altro dice che gli piacciono i Blues Brothers, lei dice che c’erano anche altri cattivi barbablù, i comunisti. Questi giri qui francamente fanno venire il latte alle ginocchia. L’antifascismo è la libertà illuminata dal principio di uguaglianza”. Sono le parole di Pier Luigi Bersani, ospite di Otto e mezzo (La7), che, all’indomani del 25 aprile, si esprime sulle celebrazioni della festa di Liberazione da parte del governo Meloni, aggiungendo: “Io non mi aspettavo che la Meloni andasse a festeggiare il 25 aprile col fazzoletto rosso, però non mi aspettavo nemmeno che bastonasse nei primi 6 mesi di governo con tanta determinazione i principi della Costituzione“.

Bersani spiega: “Qui bisogna che tutti, compresi anche alcuni antifascisti, ci intendiamo su una cosa: la Costituzione è antifascista non solo perché vieta la ricostituzione del partito fascista ma anche perché in ogni articolo c’è il ripudio dell’idea di organizzazione sociale che aveva il fascismo, che era gerarchica, corporativa, discriminatoria. Nella Costituzione c’è l’art.1 sulla dignità del lavoro, l’art.3 sull’uguaglianza, l’art.32 sulla sanità per tutti – continua – l’art.53 sulla progressività fiscale. Ragazzi, l’antifascismo è una idea di democrazia. Se a uno scappa di alzare un braccio, io lo ritengo un deficiente e non m’aspetto che arrivi la marcia su Roma. Ma mi aspetto che si smonti quel tanto di principi di uguaglianza, di pari dignità, di libertà per tutti, che sono l’anima della nostra Costituzione”.