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L’eurodeputato di Syriza Alexis Georgoulis accusato di stupro: rischia una condanna a dieci anni

A un mese dalle elezioni politiche in Grecia e pochi giorni dopo la scarcerazione dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, un altro caso giudiziario investe un eurodeputato ellenico. Il 48enne e noto attore Alexis Georgoulis, eletto con Syriza, è stato accusato di stupro e lesioni personali. Il caso risale a tre anni fa, come ha scritto sui social la denunciante, Eleni Chronopoulou, funzionaria del Pasok ed ex dipendente del Parlamento europeo: “È giunto il momento che il sentimento di vergogna e di colpa non gravi sulle vittime, ma sugli autori di incidenti simili e su coloro che li tollerano”.

“Purtroppo viviamo in tempi difficili e pericolosi – si è difeso Georgoulis – dDi fronte a questo attacco falso e offensivo, compiuto probabilmente non a caso pochi giorni prima delle elezioni nazionali, intendo combattere la mia battaglia per la giustizia, per la verità e la riabilitazione del mio nome”. “È un peccato che i funzionari di Syriza, che affermano di essere difensori dei diritti umani, facciano trapelare nomi senza rispettare il procedimento penale – attacca il partito socialista Pasok in una nota ufficiale – È necessario che tutti mostrino la stessa discrezione e serietà con cui la vittima ha gestito il caso per così tanto tempo, osservando rigorosamente il segreto del processo”. “Conosco questa ragazza. La conosco molto bene. È figlia di un collega e collega lei stessa. È una ragazza istruita, laboriosa, rispettata a Bruxelles – ha detto alla radio greca Eliza Vosenberg, eurodeputata greca di Nea Dimokratia – Non mi aveva detto niente. Ma ho saputo da un suo parente che aveva subito un tale colpo, e così gravi erano i colpi che subì che per più di sei mesi non poté vedere né parlare con nessuno, perché temeva i riflessi sui suoi genitori, che voleva proteggere”.

Georgoulis, sospeso da Syriza, è stato informato una settimana fa dall’Ufficio del Presidente del Parlamento europeo della richiesta della Procura di Bruxelles di revocare la sua immunità parlamentare. Il giorno dopo il presunto stupro la donna andò a sporgere denuncia alla stazione di polizia e in ospedale dicendo di essere stata picchiata. In quella denuncia però non fece subito il nome dell’eurodeputato: nella sua seconda dichiarazione, quattro mesi dopo, lo fece. Il nome è trapelato nei giorni scorsi. In Belgio la pena prevista per lo stupro va dai 5 ai 10 anni di reclusione, mentre per le lesioni personali gravi fino a 3 anni. Nel caso in cui venga avviato un procedimento penale contro l’eurodeputato, verrà seguita la stessa procedura seguita nei confronti di Eva Kaili. Si deciderà sulla sua carcerazione preventiva e in caso positivo passerà attraverso un consiglio pre-processuale a cadenza mensile.

Il caso è ovviamente anche politico, visto che non solo segue temporalmente lo scandalo Qatargate che ha interessato l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, ma emerge a un mese dalle elezioni politiche in Grecia caratterizzate da una serie di turbolenze politiche e sociali nate dopo il tragico incidente ferroviario di Tempe del 28 febbraio scorso che ha causato la morte di 57 persone, per lo più studenti, che rientravano a casa dopo la festività del Katarideftera, la vigilia della quaresima. In precedenza era scoppiato il caso Predator, nato dalle rivelazioni del quotidiano Documento, vicino a Syriza, secondo cui 33 persone tra parlamentari, ministri e imprenditori erano stati intercettati illegalmente tramite uno spyware.

Twitter: @FDepalo

Immagine di GUE/NGLF70A9801CC BY-SA 2.0