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La Lega prende le distanze da Lollobrigida: “Su sostituzione etnica parole veramente brutte”. Ma Salvini disse le stesse cose

La Lega prende le distanze dalle parole di Francesco Lollobrigida, che ieri aveva ipotizzato di un rischio di “sostituzione etnica” in Italia. E questo nonostante lo stesso medesimo concetto sia stato formulato in passato pure da Matteo Salvini. “Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica, per cui gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro”, ha detto ieri il ministro dell’Agricoltura, finendo subito tra le polemiche. Provenienti anche dai ranghi degli alleati di governo.

“Lollobrigida ha pronunciato parole veramente brutte, ha sbagliato la forma e spesso la forma è sostanza”, dice Gian Marco Centinaio, vice presidente del Senato in quota Carroccio. Che subito dopo ci ha tenuto ad aggiungere: “Non considero sbagliato il suo ragionamento sulla necessità di aiutare le coppie italiane a fare più figli”. Secondo Massimiliano Romeo, che a Palazzo Madama è capogruppo della Lega, il ministro di Fdi “Ha usato un’espressione che indubbiamente si presta a delle polemiche. Noi continuiamo sempre a essere intervistati quotidianamente. Basta una parola detta non nel modo più giusto, più corretto che subito montano le polemiche”.

Eppure lo stesso Salvini aveva usato parole praticamente identiche a quelle di Lollobrigida. “Questo è l’ennesimo caso di tentativo di sostituzione etnica in corso“, diceva nel marzo del 2017 il segretario del Carroccio dopo aver visitato il centro d’accoglienza nella Caserma Montello a Milano. Sarà per questo che il ministro dell’Agricoltura pronuncia direttamente il nome di Salvini per rispondere alle critiche ricevute dai leghisti: “Non ho visto prese di distanze del segretario Salvini, nè di qualcun altro esponente di rilievo di queste forze politiche nella maniera in cui la state raccontando. Poi se così dovesse essere ne prenderemo atto, ma certo io non commento i de relato”, ha detto il cognato di Giorgia Meloni. Che poi si è difeso dalle accuse: “Non c’entra assolutamente nulla con le chiacchiere e gli insulti proferiti anche da esponenti politici né alcunché di degenerato come è il razzismo in ogni sua forma. La grande confusione che si è fatta in queste ore è perché io non conosco i testi dei complottisti e penso che siano molto più gli appassionati a leggerli a sinistra, a questo punto”, è l’autodifesa di Lollobrigida a margine del Forum Confcommercio.

“Potrei dire in altri termini lo stesso concetto che ho espresso ieri: credo che la natalità vada incentivata e per invertire quel calo demografico che, per la prima volta, ci ha portato sotto i 400 mila bambini nati nella nostra nazione la soluzione principale sia quella di migliorare il welfare”, ha aggiunto il ministro. Che viene difeso anche da Fabio Rampelli, vicecapogruppo di Fdi alla Camera: “Conosco il ministro Lollobrigida da quando aveva 15 anni, l’accusa che gli viene rivolta di ‘suprematismo bianco‘ è una balla colossale meritevole di querela”.

Ad accusare il ministro di Fdi di suprematismo bianco era stata la segretaria del Pd, Elly Schlein. Che oggi ha chiamato in causa la premier Meloni: “Mi auguro di sentire una presa di distanza molto netta dalla premier e dal resto del governo. Non è uno scivolone, è uno schema”, ha detto la leader dem- A Lollobrigida – ha continuato – dico: non ripeta bestialità di questo tipo, saremmo più felici di occuparci dei problemi del Paese e non del tentativo di ripetere la storia”. Attacca Lollobrigida anche Chiara Appendino dei 5 stelle: “Le sue parole sulla sostituzione etnica sono indecenti e indegne di un Ministro, sono inaccettabili e vanno respinte”.