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Sinner si ferma in semifinale a Montercarlo: il danese Holger Rune vince in rimonta

Si ferma in semifinale contro Holger Rune la corsa di Jannik Sinner a Montecarlo. Al termine di una maratona di oltre 2 ore e 30 minuti, con in mezzo una lunga pausa per pioggia, l’altoatesino esce sconfitto dal Ranieri III per 6-1, 5-7, 5-7 contro il 19enne danese, bravo a reagire alla partenza bruciante di Sinner e concentrato nel terzo set, dove non ha mai concesso spazio all’azzurro. Anzi, lo ha messo a lungo in difficoltà, costruendo 5 palle break, oltre a quella nel dodicesimo e decisivo game che gli è valsa la vittoria.

Il primo set di Sinner è sostanzialmente perfetto. L’altoatesino parte forte, domina il gioco e si crea sistematicamente situazioni adatte per mettere alle corde il danese. Pochissimi errori e grande lucidità nel sfruttare le palle break a disposizione. È così che matura il 6-1 in meno di mezz’ora che proietta l’azzurro in vantaggio. Tutto al contrario invece il secondo, interrotto per la pioggia quando il 21enne italiano è sotto per tre a zero. Alla ripresa si arriva fino al 5-4 per Rune in un botta e risposta di break e controbreak spinti dai reciproci errori. Nel decimo game del set l’altoatesino sembra sul punto di cedere ma annulla due set point al danese e si porta sul 5-5. Rune perde le staffe ma reagisce e vince il game del 6-5 festeggiando ogni servizio vincente con una provocazione al pubblico. Quando concede un altro set point sul proprio servizio, però, Sinner non riesce a ripetere il miracolo e lascia il secondo set: 5-7.

Il terzo riparte in equilibrio. Ma Sinner è più in difficoltà dell’avversario nei turni di battuta e si vede quando sul 2-1 per il danese, l’italiano si trova a evitare il break dopo avere annullato tre vantaggi all’avversario. Nel game successivo sfiora a sua volta il break, senza successo. Entrambi difendono il servizio, con Rune più a suo agio su un terreno pesante dopo oltre 2 ore di gioco. Per tre turni di battuta del danese, Sinner non ha mai una palla utile a strappare il gioco. Nell’ottavo game, anzi, si ritrova a doverne difendere ancora due, complice una prima che non entra mai e due doppi falli. Ci vuole tutto il suo mestiere, tutto il talento cristallino del rosso di San Candido per salvarle. Con il pubblico che apprezza, intona po-po-po-po e lo carica per il 4-4. Sul suo turno di battuta, il danese lascia Sinner a zero per il 5-4. Molto più complicato il 5-5 dell’altoatesino che la spunta ai vantaggi.

Sotto 6-5, senza aver mai trovato una palla per rubare il servizio in tutto il set con appena 8 punti concessi da Rune nei suoi turni, il 21enne va in battuta per portarla al tie-break. Si prende i primi 15 con una volée in avvitamento e una “parata” a rete, sale 30-0 col servizio vincente. Il danese è un muro: torna 30-30 con una linea trovata a fondo campo e una grande giocata a rete. Sinner sbaglia un rovescio che dà a Rune il match-point. Il dritto dell’azzurro finisce in rete dopo un lungo scambio e il danese si prende la finale contro Andrey Rublev, che ha sconfitto in rimonta Taylor Fritz nell’altra semifinale. Proteggendo anche il suo settimo posto nel ranking mondiale proprio dall’attacco di Jannik.