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Il Fmi riduce le stime sull’economia globale. “I rischi di frenata aumentano”. Italia ultima nel G7, la Russia tiene nonostante le sanzioni

Il rischio di un atterraggio brusco per l’economia mondiale aumenta. L’allarme è del fondo monetario internazionale che ha rivisto al ribasso le sue stime sulla crescita globale fissandole al 2,8% per quest’anno e al 3% nel 2024, in entrambi i casi con una limatura dello 0,1% rispetto alle precedenti previsioni. La “graduale ripresa dalla pandemia e dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia continua” ma la “nebbia” si è “addensata” sulle prospettive dell’economia globale: l’incertezza è “alta e la bilancia dei rischi” pende al ribasso, segnala il Fondo che delinea diversi scenari plausibili per l’economia globale. Quello di base prevede una crescita in rallentamento dal 3,4% del 2022 al 2,8% quest’anno e al 3% del prossimo. Una crescita quindi lenta rispetto agli standard storici: “durante i due decenni pre-pandemia (2000-2009 e 2010-2019) la crescita media è stata del 3,9% e del 3,7% l’anno”. Uno “scenario alternativo plausibile” si basa invece su una ulteriore moderata stretta delle condizioni finanziarie che si tradurrebbe in un pil in rialzo del 2,5%, meno del 2,8% dello scenario di base e la crescita più bassa dal 2001 fatta eccezione per gli inizi del Covid e la crisi finanziaria del 2009. La probabilità di una crescita globale che scenda sotto il 2% nel 2023 è al 25%, più del doppio del livello normale. “Una crescita sotto il 2% potrebbe verificarsi in caso di severa distruzione del credito o da una combinazione di shock”, osserva il Fmi.

Il Fondo segnala come l’economia della Russia stia tenendo di fronte alle sanzioni. Il Pil russo crescerà quest’anno dello 0,7%, ovvero lo 0,4% in più rispetto alle stime precedenti. La crescita russa dovrebbe accelerare ad un +1,3% nel 2024. Le stime di crescita della Cina per quest’anno e il prossimo sono fissate al 5,2% e al 4,5%, mentre quelle per l’India sono state riviste al ribasso al 5,9% nel 2023 (-0,2) e al 6,3% nel 2024 (-0,5). In frenata le economia dell’area euro e degli Stati Uniti. Dopo il +3,5% del 2022 il Pil della zona euro è atteso crescere quest’anno dello 0,8% (+0,1 punti percentuali sulle stime di gennaio) e dell’1,4% il prossimo (-0,2%). Gli Stati Uniti pur frenando dal +2,1% del 2022 crescono il doppio dell’area euro: il Pil è previsto aumentare dell’1,6% quest’anno (+0,2 punti sulle stime di gennaio). Nel 2024 la situazione si capovolgerà con l’area euro più veloce degli Usa (+1,4% contro il +1,1%).

L’economia italiana si espanderà quest’anno dello 0,7%, ovvero lo 0,1% in più rispetto alle precedenti previsioni di gennaio. Il 2024 non dovrebbe registrare gradi accelerazioni con un Pil in rialzo dello 0,8% che colloca il nostro paese di nuovo in ultima posizione tra i paesi del G7 . Quest’anno a fare peggio di noi ci sarà la Germania per cui è previsto un Pil piatto (+ 0,1%) che dovrebbe eprò riprendersi con più energia nel 2024 (+1,1%). Si contrae, anche se meno del previsto, l’economia britannica: il Pil è atteso in calo dello 0,3% nel 2023 per poi crescere dell’1,0% nel 2024. Il Fondo conferma invece la stima per l’economia francese nel 2023 a +0,7%, pur rivedendo al ribasso di 0,3 punti percentuali quella per il 2024 a +1,3% . Illustrando i dati il capo economista del Fondo Monetario Internazionale Pierre-Oliver Gourinchas ha affermato tra l’altro che “I rischi per il sistema finanziario restano tutto sommato contenuti” e la politica monetaria “dovrebbero continuare a essere concentrata alla lotta all’inflazione”. La segretaria al Tesoro statunitense Janet Yellen ha detto oggi che “Il sistema bancario americano resta solido, con posizioni forti di capitale e liquidità. Il sistema finanziario globale resta resiliente in seguito alle significative riforme decise dopo la crisi finanziaria”.