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La viceministra francese Marlène Schiappa posa in copertina per Playboy. La premier Borne: “Fuori luogo nell’attuale contesto”

Spalle scoperte, sguardo rivolto verso sinistra. È bastata questa anticipazione della prossima copertina di PlayBoy Francia per far scoppiare le polemiche nel Paese. Il motivo? Immortalata sulla prima pagina della rivista c’è la viceministra Marlène Schiappa, segretaria di Stato all’Economia sociale e solidale e, nel primo mandato di Emmanuel Macron, ministra per le Pari opportunità. Ad anticipare la notizia della particolare copertina del giornale, che uscirà in edicola l’8 aprile, è stato Le Parisien. Schiappa sarà protagonista assoluta del numero: oltre a comparire in copertina, infatti, sarà anche nelle pagine interne con una lunga intervista e altri scatti in cui difende la libertà delle donne.

D’altronde, lei stessa in un tweet ha rivendicato la scelta di apparire in copertina: “In Francia le donne sono libere – ha scritto in un tweet – Con buona pace di retrogradi e ipocriti“. Nonostante la foto in copertina non sia ancora visibile per intero, dal suo entourage assicurano che la ministra è immortalata “in un lungo abito bianco”. Secondo una fonte della rivista, in almeno una delle quattro foto a corredo delle 12 pagine di intervista, Schiappa apparirebbe “in una posa sexy e avvolta dalla bandiera francese” e l’intervista parlerebbe principalmente di “libertà delle donne, femminismo, politica e letteratura”. Nelle dodici pagine, secondo le anticipazioni, la ministra parlerà anche di violenza sulle donne e all’interno delle famiglie oltre che di economia solidale, ecologia e riscaldamento climatico. “Schiappa – dicono ancora dal suo entourage – è l’unica ministra in grado di rispondere alle domande di un giornale come Playboy e per questo è la prima donna politica protagonista sulla sua copertina”.

Non la pensa allo stesso modo la premier Elisabeth Borne che ha telefonato alla viceministra per comunicarle che la sua intervista è “completamente fuori luogo nell’attuale contesto”. E anche molti colleghi di Schiappa, vista la crisi sociale per la riforma delle pensioni, con le piazze letteralmente in fiamme contro il governo, ritengono “inammissibile” l’iniziativa, secondo quanto riporta Le Parisien.

La sinistra ha approfittato dell’affaire Schiappa per attaccare il governo e criticare le scelte comunicative. Oltre alla criticata copertina di Playboy, infatti, fanno discutere anche l’intervista rilasciata da Emmanuel Macron a Pif, periodico a fumetti dedicato a ragazzi e adolescenti, e quella del ministro del Lavoro, Olivier Dussopt, che al periodico Tetu ha accordato un’intervista in cui rivela la sua omosessualità. “Siamo in piena crisi sociale – ha detto a BFM TV la deputata ecologista Sandrine Rousseau – c’è un problema di ordine pubblico, ci sono persone fra la vita e la morte e ho l’impressione che si stia creando una cortina di fumo. Che rispetto c’è del popolo francese, delle persone che dovranno lavorare due anni di più, che manifestano, che perdono giornate di salario, che non riescono a mangiare a causa dell’inflazione”. Il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha rincarato: “Il corpo delle donne deve poter essere mostrato ovunque, non ho problemi su questo, ma ora c’è un problema sociale. In un paese in cui il presidente si esprime su Pif e la sua ministra Schiappa su Playboy, il problema sarebbe l’opposizione…la Francia sta deragliando”.

All’interno dell’esecutivo, comunque, l’iniziativa di Schiappa non sembra destare particolare stupore visti i precedenti della viceministra, da sempre vicina a Macron. Proprio un mese fa, infatti, aveva già fatto parlare di sé ufficializzando la sua relazione con Matthias Savignac, presidente della Mgen, la mutua che copre i rischi sanitari dei dipendenti dell’Educazione nazionale. Secondo le regole, da allora a Marlène Schiappa sono stati sottratti alcuni “dossier” a rischio di destare sospetti. A fine 2021, un video che la immortalava con delle influencer popolari su Instagram al ministero dell’Interno aveva sollevato un polverone. Così come i suoi romanzi a sfondo erotico, alcuni scritti sotto pseudonimo. Secondo uno dei suoi collaboratori, citato da France Info, Playboy è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e Macron “la manderà via”. Lei, però, sembra convinta della sua scelta.