Politica

Maternità surrogata, non si ferma l’escalation verbale del governo. Per Tajani “la donna non è un forno da cui sfornare patate arrosto”

“Bambini spacciati per figli” e “bimbi scambiati per puffi” o la maternità surrogatapeggiore della pedofilia” e “figli scelti come la tinta di casa“. La serie di metafore uscite dal vocabolario del governo di centrodestra tuttavia non è ancora finita. L’elenco ora si allunga con una nuova, per certi versi incredibile, affermazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che peraltro dovrebbe rappresentare l’ala che si dice liberale e moderata della maggioranza, cioè Forza Italia. A margine di un comizio a Udine Tajani spiega che “non si può sfruttare la donna: non è una macchinetta delle sigarette. L’utero di una donna non deve essere utilizzato per sfornare figli come se fosse un forno dove si sfornano le patate arrosto“. Uscito dalla metafora il ministro spiega che secondo lui le donne “non è che possono decidere sull’utero in affitto: non si può mercificare il proprio corpo. Al Parlamento Ue rispondo che le regole si scrivono in Italia: non è una questione di competenze europee. Il parlamento non stava legiferando, ha dato un’opinione a maggioranza: se si vogliono cambiare le regole bisogna cambiarle in Italia”. Come il resto del governo fa da un paio di settimane anche Tajani continua a confondere, volontariamente, due argomenti: da una parte il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali e dall’altra la maternità surrogata. Il Parlamento europeo a cui si riferisce il vicepremier, infatti, ha condannato, con l’approvazione di un emendamento, le istruzioni del governo al Comune di Milano sulla registrazione delle adozioni e non si è mai riferito alla gestazione per altri.

Ma il capo della Farnesina insiste: “Non c’entra niente essere omofobico, qua si tratta di avere delle regole e di rispettare le regole. L’utero in affitto è una scelta inaccettabile sia se viene utilizzato da una coppia eterosessuale che omosessuale”. In Italia, aggiunge, “nessun bambino è mai stato discriminato, nessun bambino non ha i suoi diritti ma certamente non possiamo accettare il principio dell’utero in affitto. Il corpo della donna è sacro e deve essere rispettato anche dalle stesse donne. Io non mi permetterei mai di utilizzare una altra donna come se fosse un forno – ripete – Non è moralmente giusto. E’ vergognoso pensare che ci possa essere l’utero in affitto, che per soldi tu compri il corpo di una persona”.

Le parole sulle “patate arrosto“, secondo il segretario di +Europa Riccardo Magi, sono “irripetibili“. “Non sa che la regolamentazione della Gestazione per altri in forma solidale garantisce propio il rispetto per l’autodeterminazione della donna” dice Magi. “Peraltro, in Spagna i popolari ne parlano apertamente, in Italia invece i popolari vogliono arrestare tutti“. Critica nei confronti di Tajani anche la senatrice del Pd Cecilia D’Elia: “Adesso basta, la gestazione per altri è un tema serissimo e delicato, che non può essere brandito in modo così ideologico. Sinceramente tanta preoccupazione per lo sfruttamento del corpo femminile da parte di chi poi parla del nostro corpo in modo così poco rispettoso è insopportabile e sospetto. Nessuno è autorizzato a parlare così della maternità e della possibilità di generare”.

La storia delle patate è invece piaciuta a Sandra Savino, sottosegretaria all’Economia e senatrice di Forza Italia che parla di strumentalizzazione delle dichiarazioni del ministro: “Tajani – spiega Salvino – alza un muro per difendere le donne dal tentativo deliberato di mercificazione del loro corpo. Chi cerca pretesti per polemizzare è in malafede”. Secondo la senatrice sono “agghiaccianti” le polemiche di chi attacca il vicepremier.