Scienza

Salute, dalla Svezia una nuova speranza per i pazienti ad alto rischio rigetto nei trapianti renali

Il primo novembre scorso a Padova un’equipe di medici ha effettuato il primo trapianto di rene in Italia su una paziente iperimmune, una persona cioè, che in seguito all’operazione chirurgica, ha un’alta probabilità di rigetto. L’intervento è stato reso possibile grazie a un nuovo medicinale svedese (Idefirix-imlifidase). “Il farmaco che abbiamo utilizzato – ha spiegato Lucrezia Furian, dell’Azienda ospedaliera dell’Università di Padova e chirurga che ha realizzato il primo trapianto di rene su una donna iperimmune di 43 anni, in dialisi da 14 – funziona come una forbice. Permette di ‘tagliare’ gli anticorpi e neutralizzarli, evitando quindi la possibilità di rigetto da parte del paziente”.

Questo farmaco che arriva dalla Svezia dà una nuova speranza a tutti coloro che fino a oggi rischiavano di rimanere esclusi dalle liste di attesa a causa della difficoltà di trovare un organo compatibile. “Su circa 5mila pazienti in attesa di trapianto di rene nel nostro Paese – ha aggiunto Massimo Cardillo, direttore generale del Centro nazionale Trapianti dell’Istituto Superiore di Sanità – più di 200 sono quelli iperimmunizzati, in attesa di trapianto da più di dieci anni e con una percentuale di anticorpi che varia dal 95 al 100%.” Secondo Giuseppe Vanacore, presidente ANED Onlus, associazione nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto, la possibilità di accedere alle liste di attesa per quei pazienti altamente sensibilizzati è già un successo.