Prove su strada

Jeep Wrangler 4xe, la prova de Il Fatto.it – Da Miami ad Amelia Island con l’ibrida yankee – FOTO

A margine del recente Concorso di Eleganza di Amelia Island, abbiamo provato la versione con powertrain ibrido-plug in dell'icona del fuoristrada made in Usa. Ecco com'è e come va

Il Concorso di Eleganza di Amelia Island è stato anche occasione per una prova su strada della Jeep Wrangler 4Xe, il fuoristrada alimentato da un powertrain ibrido plug-in composta da un 2.0 litri benzina 4 cilindri turbo da 272 Cv accoppiato a due motori elettrici, uno collegato direttamente al 2.0 turbobenzina, l’altro integrato nel cambio automatico a otto marce al posto del convertitore di coppia, alla base del sistema di trazione integrale e degli accumulatori da 17,3 kWh ospitati sotto la panca posteriore.

Il Wrangler negli Stati Uniti è un vero e proprio status symbol. Possederla, significa far parte di una tribù, alla stregua degli Harleysti. Chi lo guida vuole essere notato e per questo ricorre spesso a personalizzazioni estetiche e tecniche che stravolgono completamente il veicolo e che arrivano a far lievitare il prezzo finale d’acquisto (70.050 euro di listino in Italia, circa la stessa cifra in dollari in USA) anche di due o tre volte. Sul sito “Mopar”, la sezione dedicata ai ricambi del Gruppo Stellantis, ci si può sbizzarrire navigando tra migliaia di accessori.

La Wrangler 4Xe nell’allestimento Unlimited Rubicon offe un impatto visivo imponente, con linee squadrate, griglia del radiatore con i classici 7 listelli e passaruota pronunciati. La principale differenza estetica con il modello termico è lo sportellino che consente il pieno di elettroni allocato poco sotto il cofano sul lato sinistro della vettura.

Gli interni sono stati studiati per resistere allo sporco che si raccoglie durante l’off road: tessuti facili da lavare e componenti resistenti alle intemperie. Sul modello in uso è da apprezzare molto il tetto apribile panoramico. In Florida i temporali sono improvvisi e frequenti. Con questo accessorio ci si può goderci la guida open air senza smontare e dover smontare la cappotte rigida.

Il tachimetro e il contagiri sono analogici, mentre il sistema multimediale (aggiornabile on-air) si gestisce attraverso uno schermo da 8”,4. Gli strumenti per le attività in fuoristrada ci sono tutti: angolo di imbardata e d’attacco, cartografie per il fuoripista, bussola ecc… L’impianto audio è al top della categoria: Alpine da oltre 550 W con casse resistenti alla pioggia. Sul tunnel centrale, poi, oltre alla leva del cambio c’è anche quella per le ridotte e quella per l’inserimento della trazione integrale.

Si parte da Miami con il serbatoio del carburante (65L.) e quello per gli elettroni (17,3 kWh) pieni. Amelia Island dista circa 800 chilometri. Sulla freeway senza accelerazioni particolari per i sorpassi, optiamo per una guida con la sola unità termica. Alla guida si avverte solo un leggero fruscio aerodinamico e si prende confidenza con uno sterzo leggero, molto “americano”, e molto adeguato ad una guida in fuoristrada. Il trasferimento verso Orlando, nostra prima tappa, è confortevole: a 130 km/h nella modalità Drive il motore sonnecchia a 2.000 giri/min.

Una volta arrivati è ora di testare la mobilità 100%EV. Si riescono a percorrere quasi 50 chilometri, ma purtroppo in giro non ci sono colonnine per la ricarica disponibili, le uniche quattro le scoviamo in un centro commerciale ma sono tutte occupate. Durante tutto il viaggio abbiamo trovato decine di colonnine fastcharge, ma per le vetture ibride, la cui carica massima è 7 kWw, non è possibile il rifornimento.

Il percorso offroad è nei pressi di Daytona Beach, dove tra radici e terreno sabbioso la Wrangler è decisamente a suo agio: un fuoristrada leggero che non richiede l’utilizzo del blocco meccanico dei differenziali anteriore e posteriore (rapporto di riduzione di 4:1) o lo sblocco della barra antirollio anteriore. Il resto lo fanno le gomme tassellate BF Goodrich KM2 255/75 R17, l’assetto rialzato e la taratura ottimale delle sospensioni. Tra le mangrovie, c’è stato modo di apprezzare il lavoro delle due telecamere (anteriore e posteriore), di grande aiuto nei passaggi con poca visibilità.

L’ultima parte del viaggio si consuma percorrendo le strade lungo la costa con brevi deviazioni sulle spiagge che qui sono selvagge ma percorribili con le automobili. E’ tempo di utilizzare la modalità ibrida dopo aver ricaricato l’80% della batteria in guida “Battery charge”, sfruttando il motore termico. Arrivati ad Amelia Island ci rendiamo conto di trovarci in una sorta di enclave Wrangler. A quasi ogni passaggio c’è lo scambio di un colpo di fari, un saluto, un sorriso. Sembrano voler dire: ben venuti nella tribu’.