Diritti

“Gli Stati membri Ue sono obbligati a riconoscere i figli di genitori dello stesso sesso”: le parole del commissario Ue all’Italia

Lo ha scritto il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, rispondendo a un’interrogazione sui diritti delle famiglie arcobaleno in Italia promossa dagli eurodeputati del Movimento 5 stelle

“In linea con la strategia per l’uguaglianza delle persone Lgbtiq 2020-2025, la Commissione è in continuo dialogo con gli Stati membri riguardo all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea” e “ciò comprende anche l’obbligo per gli Stati membri di riconoscere” i figli “di genitori dello stesso sesso, ai fini dell’esercizio dei diritti conferiti dall’Ue”. Lo ha scritto il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, rispondendo a un’interrogazione sui diritti delle famiglie arcobaleno in Italia promossa dagli eurodeputati del Movimento 5 stelle.

Tra le prime a commentare c’è stata la capadelegazione M5s in Europa Tiziana Beghin: “La risposta della Commissione europea, a nome del commissario per la Giustizia Didier Reynders, pone fine alle inutili e dannose polemiche di questi giorni. Sono parole chiare, inequivocabili, che non possono che andare nella direzione indicata dal Movimento 5 Stelle, nel rispetto dei diritti civili e del riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali. Lo spettacolo indecoroso a cui stiamo assistendo, ad opera di questo governo, merita di terminare e questa precisazione della Commissione europea ne è la giusta e sacrosanta parola finale”.

Sul tema oggi è tornata anche la segretaria dem Elly Schlein: “Bisogna lottare di più, perché la pressione che è stata fatta sul Comune di Milano ma adesso anche sul Comune di Padova di smettere di trascrivere è frutto dell’ideologia che guida questa maggioranza di governo che ci vuole ripotare molto indietro nel tempo”, ha dichiarato ospite di ‘Stasera c’è Cattelan’ su Rai2. Schlein sabato ha partecipato alla manifestazione delle famiglie arcobaleno. Sabato “è stata una giornata molto bella, ma anche di grande preoccupazione. I figli e le figlie di queste famiglie vengono ancora purtroppo molto spesso discriminati e quindi volevamo essere al loro fianco, per chiedere di riconoscere che i loro sono diritti fondamentali”, ha detto Schlein, aggiungendo che “quelle famiglie chiedono di essere in Europa e nel futuro, e che i loro figli vengano riconosciuti come lo sono anche nel resto d’Europa”.

Sempre da Bruxelles è arrivato anche il sostegno della co-presidente del gruppo dei Verdi all’Eurocamera Terry Reintke: “Quello che stiamo vedendo in Italia è inaccettabile, è un chiaro attacco ai diritti delle persone e delle famiglie Lgbtqi+”, si legge. “Per questo abbiamo invitato Beppe Sala la prossima settimana per discutere di come l’estrema destra stia cercando di smantellare i nostri valori e diritti”, ha detto ancora l’eurodeputata tedesca confermando i contatti il sindaco di Milano, e leader di Europa Verde, per la sua partecipazione alla riunione del gruppo dei Verdi settimana prossima a Bruxelles.