Diritti

A Milano scendono in piazza le famiglie arcobaleno: “Giù le mani dai nostri figli”. Ci sarà Schlein e dirigenti M5s e sinistra. Conte: il governo scarica furore ideologico sui bimbi

In piazza della Scala la manifestazione delle coppie omogenitoriali. Ci saranno Schlein, Appendino, Magi, ma sono annunciati anche personaggi del mondo dello spettacolo come Madame. Francesca Pascale: "La politica è fuori dalla realtà della società che invece potrebbe dare lezioni di vita a questo Governo"

A Milano è il giorno delle famiglie arcobaleno. Dopo lo stop (obbligato su pressione della prefettura) alla registrazione dei figli di coppie omogenitoriali da parte del capoluogo lombardo associazioni ed esponenti politici saranno in piazza della Scala per rivendicare “i diritti di bambini e famiglie”. L’appuntamento con “Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie” è in piazza della Scala alle 15: dal palco del presidio parleranno anche i protagonisti, le mamme e i papà che hanno visto un diritto ormai ritenuto acquisito scivolare via.

La protesta è stata organizzato da Famiglie Arcobaleno, I Sentinelli Milano e Cig Arcigay e, oltre al sindaco Beppe Sala, vedrà la partecipazione della segretaria Pd, Elly Schlein, della vicepresidente del M5s Chiara Appendino, di Riccardo Magi di +Europa e poi ancora di Sinistra Italiana, dell’Associazione Luca Coscioni e dei Radicali Italiani. “Non c’è un problema di ordine pubblico per la nostra piazza – assicura Luca Paladini, consigliere regionale e fondatore e presidente dei Sentinelli – La cosa bella sarà la sanissima contaminazione tra persone. Sappiamo che ci sarà una folta rappresentanza di politici e gli chiederemo un impegno. La loro presenza sarà ulteriore motivo per il quale ci sentiamo forti nel rivendicare diritti che devono essere riconosciuti”.

Su questo l’opposizione è unita. “Non scarichiamo sui piccoli il furore ideologico dei grandi – scrive su facebook il leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte – Il Movimento 5 Stelle non permetterà che ricadano sui figli di coppie omogenitoriali le discriminazioni di segno reazionario volute da questo governo. La trascrizione da parte delle autorità comunali, a partire dalla nostra Appendino, che è stata capofila quando era sindaca a Torino, non ha nulla a che vedere con la legittimazione della maternità surrogata, ma è un atto di riconoscimento e di tutela dei diritti fondamentali dei minori”.

Il governo da parte sua rincara la dose. Il vicepremier Matteo Salvini parte da lontano che poi si conclude puntualmente con un ma e con la celebrazione della “Festa del papà”. “Ognuno può vivere la sua vita privata, il suo amore, la sua sessualità come vuole e con chi vuole numericamente e qualitativamente” ma “il mondo va avanti perché ci sono le mamme e i papà. Domani è la festa del papà, ne approfitto per fare gli auguri in anticipo”. Comunque “con questo sole è bello che tutti manifestino civilmente per quello che sentono”. Incalzato sulla questione del riconoscimento dei figli delle coppie genitoriali, ha detto: “Io apro cantieri. La domanda va rivolta a chi si sta occupando del tema”. Il riferimento è probabilmente al ministero dell’Interno – che peraltro attualmente è guidato da un tecnico, Matteo Piantedosi – ma oggi a parlare del tema è la ministra Eugenia Roccella che ha la delega alla Famiglia ma anche – e appare ironico – alle Pari Opportunità. “Le manifestazioni vanno benissimo – concede in un’intervista alla Stampa – ma vorremmo vedere qualcuno manifestare anche contro il mercato transnazionale dell’utero in affitto e dei bambini. Mi piacerebbe che a sinistra, tra persone così sensibili ai diritti, ci fosse qualcuno disposto a difendere dallo sfruttamento le donne che per motivi di bisogno e di povertà sono disposte persino a portare avanti una gravidanza e cedere il figlio”. Dicendosi contraria in ogni modo “all’utero in affitto“, la ministra ha rivendicato la sentenza della Cassazione. Interpellata sull’ipotesi di un fronte comune dei sindaci per opporsi al blocco delle trascrizioni, Roccella ha aggiunto: “Va detto che, poiché la trascrizione anagrafica non è un riconoscimento di status giuridico, gli atti dei sindaci non sono pienamente efficaci. Ma la vera battaglia si farà in Parlamento sulle proposte di legge contro l’utero in affitto. Noi crediamo nel dibattito democratico e vogliamo che l’opinione pubblica sia coinvolta. È fondamentale sapere cosa pensano gli italiani di queste pratiche”.

Durante la manifestazione di Milano, che sarà presentata da Vladimir Luxuria, si terrà un flash mob: i cittadini che partecipano sono stati invitati a portare una biro che verrà alzata in rappresentanza della firma per le trascrizioni dei figli delle coppie omogenitoriali che non si possono più fare. Diversi anche i vip che hanno annunciato il sostegno alla manifestazione. Come Francesca Pascale che a Otto e Mezzo ha sottolineato: “In piazza a Milano di concreto ci saranno le persone discriminate. Tutta la politica è fuori dalla realtà della società che invece potrebbe dare lezioni di vita a questo Governo”. L’ex compagna di Silvio Berlusconi, ora sposata con Parola Turci e attivista per i diritti lgbtq+, ha aggiunto: “È un problema di questa politica e della destra sovranista. Non solo retrograda ma anche ipocrita perché nessuno dei loro leader incarna la loro teoria della famiglia tradizionale. Come dire a un bambino di non mangiare dolci mentre si ha in mano un gelato”. Anche Tiziano Ferro, Alessandro Cattelan, Paola Turci e Roy Paci hanno annunciato il loro supporto, mentre Madame è attesa in piazza.